Furto al Veronafiere, rubate pepite d’oro al «Mineral show»: bottino record per due ladri. Cinque chili d’oro divisi in 125 provette contenenti pietruzze e filamenti trovate lungo il Po, il Ticino, l’Adda, l’Oglio, per un valore di 700mila euro. È questo il “bottino” portato via lo scorso weekend, all’esposizione “Mineral show” di Verona, a Luca Pasqualini, 47 anni, e suo padre Armando.
«Sono entrato nel padiglione dove avevamo allestito lo stand e quando domenica mattina ho visto che la nostra teca, con pepite e pagliuzze, non c’era più, m’è venuto un colpo. L’abbiamo cercata ovunque, ma ho perso la speranza quando uno della sicurezza mi ha indicato un piazzale poco lontano: “È là fuori, ma vuota”», racconta Luca a ‘Il Corriere della Sera’.
Luca Pasqualini è un cercatore d’oro professionista, come suo padre Armando. Entrambi erano stati invitati per esporre i loro tesori, trovati dipo oltre 45 anni di ricerche: «Così, sparisce anche un importante valore geologico e archeologico», dichiarano le vittime del furto.
Furto al Veronafiere, rubate pepite d’oro per 700mila euro
Secondo quanto emerge dalle immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza, i due lasciano lo stand dopo aver coperto la teca con un telo. Pochi minuti dopo compaiono due uomini con tute da lavoro nere, mascherina anti-Covid e zuccotto.
I due afferrano il prezioso contenitore spostato agevolmente tra i corridoi grazie alle rotelline in basso. Escono sul retro, aprono la vetrina senza forzarla, prelevano pepite e pagliuzze infilando la refurtiva in un sacco ed escono dall’ingresso principale, dribblando i visitatori e scomparendo in auto.
Si tratta di pepite facili da riciclare, come ha spiegato Luca: «nel giro di un’ora, possono essere sciolte in lingotti che finiranno chissà dove. Così la nostra ricerca sull’oro italiano durata quasi mezzo secolo finirà nel nulla». Sull’accaduto sono in corso le indagini della Squadra mobile di Verona.
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