Rimettersi in gioco: come affrontare un percorso formativo in età adulta. Il periodo della vita dedicato allo studio non si esaurisce con il diploma superiore o con il conseguimento di una laurea. Molte realtà lavorative offrono ai propri dipendenti la possibilità di frequentare corsi di formazione e, comunque, anche i liberi professionisti devono mantenersi costantemente aggiornati. È una tendenza che si nota anche nel settore pubblico, ad esempio nell’ambito delle competenze digitali del personale docente.
Tuttavia, le motivazioni per ricominciare a studiare “da grandi” possono avere anche altre origini. Ci sono la curiosità e gli interessi personali, c’è la volontà di continuare a tenere in allenamento il cervello e rimanere al passo con i tempi. Per coloro più avanti negli anni e già liberi da impegni familiari, può essere anche un ottimo modo di socializzare con persone che hanno i loro stessi interessi.
E poi c’è la sete di conoscenza, che, come dimostra la storia dello studente più anziano d’Italia, può essere soddisfatta anche conseguendo una laurea alla veneranda età di 97 anni. Perciò, nessuna scusa: ecco qualche consiglio per ricominciare a studiare con il piede (anzi, il cervello!) giusto.
Rimettersi in gioco e ricominciare a studiare: ecco i vantaggi
Con il passare del tempo, ogni individuo cambia, maturando attraverso nuove esperienze e conoscenze. Le motivazioni che hanno spinto a frequentare un determinato corso di laurea possono cedere il passo, magari dopo più di vent’anni, ad altri tipi di inclinazioni, che sarebbe un peccato non assecondare.
Se si sente il desiderio di apprendere una nuova lingua, oppure di approfondire argomenti relativi alle nuove tecnologie, non bisogna farsi fermare da eventuali pregiudizi autoimposti, che rischiano di sabotarci senza motivo. Apprendere qualcosa di nuovo è un ottimo incentivo a ritrovare l’entusiasmo, convogliandolo poi anche in altri progetti magari accantonati da tempo.
Dal punto di vista lavorativo, la formazione continua può aprire opportunità di avanzamento di carriera, oppure essere la base per un cambio totale di settore e mansioni. A seconda della tipologia di corso scelto, c’è anche la possibilità di entrare in contatto con player o personalità di rilievo nel proprio settore, con ulteriore chance di crescita professionale.
Inoltre, ci sono alcuni ambiti, come ad esempio il marketing e tutto il comparto associato ai software (uno su tutti i SaaS) e il settore e-commerce e digitalizzazione imprese, dove l’innovazione e i cambiamenti sono continui. Per non rischiare di rimanere indietro può non bastare l’aggiornamento fai-da-te, ma può essere necessario un percorso di apprendimento strutturato.
Consigli sulla metodologia di studio
Come fare per trovare il giusto ritmo di studio e memorizzare nozioni, dopo tanto tempo che si è fuori “allenamento”? Per prima cosa, non bisogna lasciarsi demoralizzare da eventuali primi insuccessi. La nostra materia grigia si comporta esattamente come un muscolo, e, dopo tanto tempo che non si esercita in determinate funzioni, spesso ci mette un po’ prima di tornare efficiente.
Certo, è normale che le capacità di memorizzazione del cervello tendano a decrescere con gli anni, ma a fare da contraltare è una maggiore capacità di analisi e astrazione dovuta all’esperienza. In questo modo, si può contare sia su sistemi di apprendimento deduttivo che induttivo, essendo questi ultimi facilitati da una probabile dimestichezza con alcuni degli aspetti della materia studiata.
Spesso, la giusta ispirazione viene da ambiti completamente diversi dallo studio.
Ad esempio, la preparazione e la pratica giocano un ruolo fondamentale nei tornei al tavolo verde, dove i partecipanti devono mantenere un alto livello di attenzione per molte ore. Questa capacità, utilissima anche nello studio così come nel lavoro, non si apprende sui libri, ma con un costante esercizio.
Mai come in età adulta, la teoria deve poter essere applicata in tempi piuttosto rapidi, per permettere di fissare i concetti appresi. Perciò, meglio preferire quei corsi che includono anche un certo numero di esercitazioni pratiche o comunque meccanismi di autovalutazione continua.
Come scegliere il corso formativo adatto alle proprie esigenze
Classi online o presenziali? Master di 3 anni o brevi corsi modulari? La scelta della tipologia di corso è fondamentale per poter aumentare le proprie chance di successo. Per prima cosa, bisognerà capire quante ore a settimana è possibile dedicare allo studio. Il tempo è una delle variabili più importanti in qualsiasi progetto che si vuole portare a termine.
Successivamente, sulla base delle proprie inclinazioni o necessità, si potrà scegliere tra un’ampia gamma di possibilità: da quelle più “istituzionali”, come le università, fino alle accademie specializzate in determinati ambiti. L’importante è che, alla fine, si possa ottenere o un’attestato di frequenza, oppure, a seguito di uno o più test o esami superati, un diploma. Un riconoscimento di questo tipo potrà dar lustro a qualsiasi curriculum.
Per quanto riguarda le materie di studio, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Se si vogliono ampliare le proprie conoscenze, magari di carattere storico, si può optare per un percorso universitario completo, da svolgere con calma e senza ansia di finire fuori corso, per approfondire le antiche civiltà, anche sulla base delle più recenti scoperte, e trovare chiavi di lettura per vedere sotto un’altra luce anche i fatti contemporanei.
Tra i corsi più ambiti da chi desidera un avanzamento di carriera ci sono quelli orientati al business, come strategic e project management, oppure gestione aziendale e risorse umane. Questi corsi hanno il vantaggio di offrire diversi livelli di apprendimento, da entry level a master di alto livello. In più, offrono competenze trasversali, che possono essere messe a frutto nelle più diverse realtà aziendali.
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