Lorena Bianchetti si racconta: “Festeggio 30 anni di Tv e non mi sento vecchia. Due le più grandi soddisfazioni”. Lorena Bianchetti si racconta, la conduttrice del programma di Raiuno “A sua immagine” ripercorre I suoi 30 anni di televisione in una intervista a ‘Il Giornale’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Quest’anno per lei ricorre un anniversario speciale…
“Si, trenta anni di televisione! Non mi sento vecchia ma veramente all’inizio; sono stati 30 anni ininterrotti, per me è stata una sfida importante e anche un regalo che spero di essermi un po’ meritato visto che mi sono sempre impegnata e ho cercato di vivere questo lavoro con impegno e passione”.
Le più grandi soddisfazioni di questi ultimi anni?
“Tantissime! Ogni programma mi ha insegnato e regalato qualcosa di bello; ci sono stati anche momenti dal punto di vista istituzionale davvero significativi. Ad esempio quando il Presidente Mattarella mi ha insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica…Ma anche la telefonata di Papa Francesco assolutamente inaspettata. Riconoscimenti che sono stati incoraggiamenti importanti”.
Lorena Bianchetti si racconta: “Trent’anni di Tv e non mi sento vecchia”
Pensa che oggi ci sia più spazio per le donne nei ruoli apicali e anche in politica?
“Non so se si è arrivati davvero ad una pari dignità, certo è che bisognerebbe auspicarla e aumentarla perché le donne fanno davvero la differenza senza nulla togliere agli uomini! Però le donne sono capaci di dialogare, di tessere rapporti, di costruire e di non fare guerre”.
Gli ascolti continuano a premiare “A sua Immagine”, quale è il segreto di una trasmissione così longeva?
“E’ una trasmissione che non si siede mai e che cerca di rinnovarsi in continuazione; ascolta molto la gente e si mette nei panni dell’altro. Lo spettatore è considerato una persona e non un consumatore da spremere”.
C’è anche una novità nel programma del sabato pomeriggio, ce la racconta in breve?
“I giovani sono i protagonisti delle nostre storie, ci sono dei faccia a faccia delle storie che vengono raccontate, ma allo stesso tempo abbiamo cercato di farle commentare o comunque cerchiamo di guardarle anche dall’ottica dei più giovani, da quella fascia di età che solitamente non viene ascoltata. Vengono spesso raccontati da adulti o dagli esperti, pochi si interrogano sui loro sentimenti, sui loro stati d’animo, sui loro sogni”.
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