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Alessandro Greco: “Ballando con le Stelle? Polemica pretestuosa. Fuori luogo chiedere del vaccino in diretta”

Alessandro Greco: “Ballando con le Stelle? Polemica pretestuosa. Fuori luogo chiedere del vaccino in diretta”. Alessandro Greco, Ballando con le Stelle e la polemica sul vaccino, il conduttore ne parla tra i vari argomenti trattati in una intervista a ‘Vanity Fair’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Lei ha sempre una buona parola per tutti, qual è il commento che invece l’ha invece colpita maggiormente?
«Un autore in corridoio, passandomi vicino, mi ha chiamato ‘integralista’. Se questo vuol dire avere priorità di principi e valori, che metto anche nella conduzione, anche a costo di risultare ordinaria, scontata o noiosa allora pazienza, perché non è così.

Nei miei programmi si entra a casa delle persone in maniera educata e discreta, capace di strappare un sorriso o magari una risata. È chi non ha argomenti e qualità a buttarla “in caciara”. Il pubblico invece risponde alla bella TV, cerca contenuti e mestiere e ancora ricorda ad esempio Il gran concerto di Torino che Raffaella Carrà mi ha fatto condurre per quattro anni e ha portato la musica classica agli spettatori, riscuotendo molti premi».

Quali sono i programmi garbati che le piace guardare?
«Oltre a quelli a cui ho partecipato, come Tale e Quale Show o Il cantante mascherato, mi piace molto Ballando con le stelle».

Cosa ne pensa della polemica con Mietta? Selvaggia Lucarelli le ha chiesto se fosse vaccinata, intanto ha contratto il Covid-19.
«Non ne avevano bisogno, di questa ‘intrusione’ nell’intrattenimento. È pretestuoso, io non lo farei. Capisco le dinamiche di votazione e i battibecchi, ma non serve, come la discussione accese nei talent show, ma questa è la mia opinione».

Alessandro Greco: “Ballando con le Stelle? Polemica pretestuosa”

Se avesse partecipato da concorrente e le avessero chiesto del vaccino?
«Chiederlo in diretta è fuori luogo, avrei detto che saremmo potuti andare a parlarne da Bruno Vespa, ma comunque non la considero una domanda ma un’ingerenza. Io sono un artista, non un opinionista. Il programma va avanti perché forte o per le decisioni di Mietta? Milly Carlucci è una professionista ed è in grado di usare le contromisure necessarie, come il tampone ogni due giorni, e di sicuro lo avrà considerato. È inimmaginabile che metta a repentaglio la produzione per una cosa del genere».

Cos’ha di tanto speciale Dolce Quiz invece rispetto agli altri programmi di cucina made in Italy?
«Non è il classico cooking show, ha forte presenza d’intrattenimento ma con una formula nuova: non si spadella e basta. L’aspetto del gioco si è guadagnato l’affetto del pubblico e io me lo sentivo».

In che modo?
«Me lo sento se un programma è garbato, carino, di qualità».

[…] Ci sarà una seconda stagione?
«L’idea era quella, ma con il cambio dirigenza della rete i segnali di continuità sono rientrati. Quando un programma non c’è più raramente è una scelta dei diretti interessati».

Rifarebbe Furore o Miss Italia?
«Entrambi. L’edizione di Furore del 2017 era per festeggiarne i 20 anni, ma se ricapitasse non dev’essere registrato ma con reazioni in diretta dei social. D’altronde quando la discoteca degli italiani apre fa il pienone. Invece l’edizione 2021 di Miss Italia via streaming ha dimostrato che una formula più snella/smart può funzionare: un paio d’ore, una sola serata, con presentazioni delle ragazze, tre sfilate (costume, abito elegante e magari vestito da sposa) e poi l’elezione. Un marchio come questo o Sanremo deve continuare ad esistere».

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