Laboratorio mescola embrioni: due coppie costrette a scambiare figli mesi dopo la nascita. È successo negli Stati Uniti, in particolare a Los Angeles in California, dove un laboratorio di una clinica di fecondazione assistita ha commesso un grave errore scambiando gli embrioni di due coppie.
Così per i quattro genitori quello che doveva essere un lieto evento si è trasformato in un incubo. Si, perché ciascuna delle madri ha dato alla luce il bambino biologico dell’altra. Protagonisti, loro malgrado, della vicenda, il musicista Alexander Cardinale, 41 anni, sua moglie Daphna, 43 anni, e un’altra coppia.
I quattro hanno infatti trascorso mesi a crescere il figlio di un’altra coppia prima di scoprire che i loro rispettivi bambini, in realtà erano biologicamente di altri genitori e viceversa. La verità è purtroppo emersa dopo ben quattro mesi duranti i quali papà e mamme hanno accudito i piccoli, pensando fossero i loro figli prima che qualcuno li avvertisse, ben quattro mesi dopo.
I genitori sono stati costretti a prendere una straziante decisione: scambiare i bambini quando ormai si erano già affezionati. Un evento difficile da affrontare ma che le coppie hanno voluto documentare attraverso la condivisione di un filmato che ha immortalato il momento emozionante in cui hanno incontrato la loro vera figlia per la prima volta.
Laboratorio mescola embrioni: due coppie costrette a scambiare figli
I genitori coinvolti hanno deciso di fare causa alla clinica di fecondazione in vitro californiana e al proprietario per negligenza e frode. ”Alexander e io siamo devastati. Abbiamo perso un intero anno della vita di nostra figlia. Non ho avuto l’esperienza di essere incinta di lei o di partorirla. Abbiamo perso il suo intero periodo neonatale. Non abbiamo mai visto l’ingresso nel mondo della nostra bambina né l’abbiamo coccolata nei suoi primi secondi di vita“, ha detto a Sky News, una delle mamme
Oltre a piangere il bambino che hanno cresciuto per mesi e dato via – e aver perso i primi quattro mesi di vita di Zoë – i Cardinale stanno anche affrontando il modo in cui la loro figlia di sette anni, Olivia, ha gestito la situazione traumatica.
“È stata la cosa più difficile del mondo da dire a Olivia, la nostra figlia maggiore. Di tutto questo, questo è ancora il trauma più grande per me… dover spiegare a un [allora] bambino di cinque anni che il bambino, la sorella che hanno impresso e che amano, ed è la loro sorella, non è la loro sorella”, ha detto Alexander in un video pubblicato dal loro studio legale, Peiffer Wolf Carr Kane & Conway.
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