Insulti razzisti Firenze, Napoli si stringe intorno ai suoi africani e dà lezioni di civiltà. Prima di iniziare ogni discorso va fatta una premessa: non tutti i cittadini di Firenze sono razzisti, ci riferiamo solo ed esclusivamente a coloro che ieri sera hanno dato vita ad uno spettacolo deprecabile allo stadio Artemio Franchi. Ma andiamo per gradi.
Il posticipo della domenica alle 18 ha visto di fronte due grandi squadre che hanno regalato davvero un bellissimo spettacolo in campo. La Fiorentina guidata da Vincenzo Italiano sembra davvero essere tornata ai fasti di un tempo con un gioco molto aggressivo e quasi interamente quotato all’attacco. I viola hanno messo in grande difficoltà un Napoli che arrivava al Franchi a punteggio pieno dopo aver vinto tutte le gare di campionato finora disputate.
La squadra di Spalletti, reduce dalla prima sconfitta stagionale in Europa League, è approdata in quel di Firenze per quello che da molti è stato definito un vero esame. E così è stato. Gli azzurri hanno infatti sofferto tantissimo gli avversari, subendo anche un gol su calcio d’angolo alla mezz’ora, quando Martinez ha raccolto e realizzato da pochi metri un’azione da calcio d’angolo. E non è stata l’unica occasione. Infatti i viola hanno continuato ad impensierire la retroguardia partenopea anche nei minuti successivi.
Poi lo scatto di Osimhen che ha costretto il difensore viola al fallo in area di rigore. L’arbitro, il signor Simone Sozza della sezione di Seregno, ha così concesso il penalty agli azzurri. Insigne dal dischetto sbaglia ma poi si avventa sulla respita dell’estremo difensore viola e provoca una carambola che fa finire il pallone tra i piedi di Lozano. L’attaccante messicano non ci pensa su due volte e la piazza alle spalle di Dragowski agguantare il pari.
La prima frazione di gioco termina con il risultato di parità. Nella ripresa la sfida non perde intensità con i partenopeo che rispondono ai colpi dei toscani. Ma dopo 5 minuti il Napoli passa in vantaggio grazie alla rete di Rrahmani. Il difensore del Napoli realizza di testa un assist di Zielinski nato da uno schema su calcio di punizione. Da lì in poi la gara è un continuo botta e risposta con il Napoli che regge bene ai tentativi di assalto viola, sfiorando in più occasioni la terza rete.
Insulti razzisti Firenze, Napoli si stringe intorno ai suoi africani
Alla fine il match termina 2-1 per gli uomini di Spalletti. E proprio nel post gara entra in scena il razzismo. Ma intendiamoci, fin lì si erano già ascoltati i soliti cori contro i napoletani che ormai, vigliaccamente, le autorità sportive fanno finta di non sentire. Quello che si è visto è sentito dopo è andato anche oltre. Gli africani del Napoli (Anguissa, Koulibaly e Osimhen) infatti, sono stati bersagliati da cori ed epiteti razzisti. Oltre ai soliti “buu”, a Koulibaly qualcuno ha gridato “Scimmia”, mandando su tutte le furie il senegalese.
Una vergogna andata in scena a Firenze, la cosiddetta culla della cultura italiana, dove un gruppo di pseudo tifosi viola (speriamo tutti identificabili) ha infangato un’intera tifoseria insultando pesantemente Anguissa, Osimhen e Koulibaly. E se i primi due si sono limitati e prenderne atto, non è stato così per il difensore senegalese.
Quest’ultimo ha infatti reagito rispondendo a muso duro: “Hai detto scimmia a me? Vieni qui a dirmelo, vieni qui a dirmelo in faccia!”, ha risposto Kalidou trattenuto dall’addetto stampa azzurro Guido Baldari. Il tutto accaduto davanti a numerosi testimoni che hanno assistito all’episodio, tanto che il club viola si è poi scusato col giocatore e il club per l’accaduto. Ma è troppo poco. Dalla “culla della cultura” ci aspettiamo una ferma condanna, oltre che ad azioni forti che dimostrino quanto la Città sia lontana da certi ometti piccoli piccoli.
Nel frattempo Napoli si stringe intorno ai suoi africani, dando ancora una volta lezioni di civiltà. Si, perché nello stadio di Fuorigrotta, così come in Città, non si vedono certi atteggiamenti. A Napoli le diversità non vengono considerate come tali. Qui le persone sono semplicemente persone, a prescindere da tutto. Del resto vi avevamo già raccontato come a dispetto dei luoghi comuni, il report dell’Istat sul “senso civico” dei cittadini italiani nel biennio 2016-2018 parla chiaro…
«Scimmia di merda».
«Putain de singe».
«Fucking monkey».
Mi hanno chiamato così.
Questi soggetti non c’entrano con lo sport.
Vanno identificati e tenuti fuori dagli stadi: per sempre.🤜🏿 #KK #NoToRacism 🤛🏻
📸 @mattinodinapoli pic.twitter.com/mPz0vZJ5c0
— Koulibaly Kalidou (@kkoulibaly26) October 4, 2021
🇬🇧speak to your kids,your parents make them understands how disgusting it is to hate an individual because of the color of their skin NOTORACISM❌
🇮🇹parla con i tuoi figli, i tuoi genitori fanno capire loro quanto sia disgustoso odiare un individuo per il colore della sua pelle pic.twitter.com/sV8udBXzBU
— victor osimhen (@victorosimhen9) October 3, 2021
Carmine Gallucci
Aggiungi Commento