Fabio Fazio: “Io come il nonno di Heidi per un aspetto. Contratto? Ho appena rinnovato con la Rai”. Il conduttore parla della nuova stagione di ‘Che Tempo che fa‘ e rivela alcuni retroscena in una intervista a ‘Tv Sorrisi e Canzoni’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
[…] per “Che tempo che fa” come si “allena”?
«Queste sono le settimane più belle, si prepara il programma ma non si va in onda. È molto divertente, c’è un clima allegro di… incoscienza. Come il primo giorno di scuola: pensi sia finita lì, poi ti accorgi che dopo diventa più impegnativo».
Il primo giorno di scuola i professori non interrogano…
«Invece la tv ti interroga sempre. E sempre di più: siamo alla 19ª edizione».
La 18ª è quella della maturità: quest’anno siete “più che maturi”.
«Vecchi, si dice vecchi. Orgogliosamente vecchi. Siamo nel mondo in cui i vecchi fanno finta di essere giovani, io invece voglio fare il vero vecchio (ride)».
Ma se ha il sogno di scalare il Cervino, di quale vecchio sta parlando?
«Di me. È bello l’alpinista con la barba bianca, no? Io me la sono fatto crescere. Il mio modello è il nonno di Heidi».
Sicuro? Quello è un po’ burbero.
«Non è distante dalla mia indole vera: l’eremitaggio alla fine per me è un sogno».
Fabio Fazio: “Io come il nonno di Heidi per un aspetto”
Cosa succede nella nuova stagione del programma?
«Ormai siamo “il talk circondato dai talk”… Siamo partiti da soli e adesso, tra imitazioni più o meno riuscite, programmi con ospiti e un pullulare di tavoli, è complicato arrivare la domenica sera cercando di essere originali. È più difficile di quello che sembra, ma bisogna difendere la propria originalità. Ci proveremo. Abbiamo fatto più di 1.200 puntate finora».
E ha avuto oltre 4.000 ospiti.
«Così mi hanno detto… io li conto tutti la sera, prima di dormire».
Ce ne anticipa qualcuno della nuova edizione?
«Verrà spesso a trovarci Michele Serra e dalla seconda puntata ci saranno Tullio Solenghi e Massimo Lopez».
[…] Nel cast fisso?
«Ci sarà il professor Burioni, per esprimergli non solo gratitudine, ma tutta la nostra solidarietà».
E poi la sua “Lucianina”.
«Certo! È fondamentale».
Vi siete sentiti prima di ricominciare?
«Noi ci sentiamo sempre. Le ultime telefonate sono molto allegre. Io e lei abbiamo la stessa età, e tra noi è scattata una gara, non dichiarata come tale, per vedere chi ha più acciacchi».
[…] Quali ospiti sogna di avere?
«Tanti. È interessante raccontare i protagonisti del presente e stiamo lavorando anche su ospiti internazionali. Il sogno, realizzato, è stato il presidente Barack Obama l’anno scorso. E poi ci sono incontri che mi piacerebbe fare, io amo il tennis e sarebbe bello se venisse Roger Federer. Così come Steven Spielberg».
Ci sarà il pubblico?
«Una specie di “successione di Fibonacci” (in matematica è una successione di numeri interi in cui ciascun numero è la somma dei due precedenti, ndr) ha stabilito che possiamo avere 83 persone in studio. Non 80 o 85, ma proprio 83, con il Green pass».
“Che tempo che fa” è il programma più social della tv.
«È una grande soddisfazione. Lo siamo anche quando non andiamo in onda. Allora spesso dico: “Perché non continuiamo a non andare in onda?” (ride)».
Fabio Fazio: “Io come il nonno di Heidi per un aspetto”
Perché siete i primi anche quando andate in onda.
«Sì, ma è più faticoso! Seriamente, ora il nostro stato d’animo è piacevole, allegro. Siamo in una sorta di passaggio epocale, è un programma che non ha più niente da dimostrare ed è atteso dal pubblico: questa è l’unica cosa che conta. “Che tempo che fa” ha una vita che va oltre il programma».
E lei come la vive?
«Come la vivevo agli inizi, con una certa rilassatezza: che non vuol dire pigrizia, ma credo di aver capito che alla fine quello che è davvero importante in questo programma sono gli incontri e le parole che vengono pronunciate. In questo senso più che l’attenzione alle malizie televisive, mi spinge la voglia di incontrare persone che spero diano a me e al pubblico qualcosa da tenere dentro. Questo è l’obiettivo».
[…] Ha appena rinnovato il suo contratto con la Rai.
«Sì, per due anni».
Quali progetti ha?
«In una residua parte del cervello sto iniziando a ragionare su un programma che vorrei fare l’anno prossimo, quando festeggerò i miei 40 anni di carriera, sulla storia della televisione, della Rai. Una storia agiografica, analogica nel senso di “senza nessuna logica”, disordinata, senza le congiunzioni. Sto mettendo da parte idee, per ora tutte stupide, quindi potrebbero anche funzionare (ride). Nella mia testa dovrebbero essere quattro puntate. Poi mi dico: “È meglio farne tre. O forse due… ”. Vedremo».
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