Ornella Vanoni: “Soldi? Li ho persi tutti. La mia vita in solitudine, un uomo mi ha terribilmente deluso”. Ornella Vanoni si racconta ripercorrendo le tappe più significative della sua vita privata e professionale in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
[…] lei posò nuda su Playboy.
«No. Nelle foto non sono mai nuda. Feci io la regia del set. Si intravede appena un capezzolo (quante discussioni: più su il lenzuolo, più giù il lenzuolo…). Trovavo e trovo che sia molto più sensuale così. Come compenso chiesi una sfera di Arnaldo Pomodoro. Mi dissero che era troppo cara. Così Pomodoro rinunciò alla sua parte, purché potessi averla».
Com’erano i rapporti con Mina?
«Eravamo amiche, ci frequentavamo. Un giorno a pranzo suo marito, Alfredo Cerruti, mi propone una trasmissione tv con lei. Accetto e parto felice per le vacanze. A Paraggi mi raggiunge Gigi Vesigna: “Hai visto che Mina fa una trasmissione con la Carrà?”. La chiamo: “Sei una vigliacca”. “Allora è guerra?” risponde. Guerra no; ma avrei voluto saperlo da lei. Poi facemmo pace. Ma da quando si è rifugiata in Svizzera ci siamo perse».
Celentano?
«Ci siamo divertiti tanto. Nella casa di via Bigli avevo un biliardo enorme, che schiacciando un bottone diventava un letto. La cosa lo faceva molto ridere».
[…] Si è offesa per l’imitazione che le faceva Virginia Raffaele?
«Nooo! Ho fatto anche l’imitazione dell’imitazione: “Mi hai fatto passare per una maniaca sessuale, mi hai rovinato la vita…”».
Nel film lei dice di non avere soldi da parte. Come mai?
«Li ho sempre persi tutti. Hanno scritto che ho un patrimonio di 118 milioni di euro, più di Miuccia Prada. Se fosse vero non sarei qui con lei, sarei a nuotare in un’isola del Pacifico».
Ornella Vanoni: “Soldi? Li ho persi tutti perché mi fregavano”
Perché li ha persi?
«Un po’ perché mi fregavano: a fine tournée talora mi davano solo una parte di quel che mi spettava; sapevano che non avrei controllato. E un po’ per un senso di solitudine. Ero sempre da sola nelle mie scelte; e gettavo via il denaro. Compravo una casa, la arredavo, poi vedevo che nessuno veniva a trovarmi, neppure mio figlio, e la rivendevo, magari a metà prezzo».
Perché suo figlio non veniva?
«Ci ho messo una vita a recuperare i rapporti con Cristiano. Da piccolo lo lasciavo ai nonni, per lavorare. Volevo restare con lui, ma mio marito mi disse: “Se non torni subito, sono rovinato”. Così feci “La fidanzata del bersagliere”. Un bambino tende a pensare che preferisci il lavoro a lui; e ci soffre. Così caddi nella mia prima depressione. La gravidanza però è stata il periodo più bello della vita».
[…] Lei ora vive sola.
«Da 25 anni. Per scelta. Sono rimasta terribilmente delusa da un uomo. Colpa mia: mi sono ostinata a cambiarlo; ma gli uomini non cambiano, se non in peggio; e all’appuntamento lui alla fine non viene. Questa persona ebbe un infarto e le salvai la vita: non aspettai l’ambulanza, la portai al Niguarda in taxi. Il giorno dopo mi odiava. Così sono rimasta con Ondina, il mio cane. Siamo due ragazzine sole. E poi ho due nipoti».
[…] Lei Ornella cosa votava nella Prima Repubblica?
«Socialista. Amavo Nenni».
E Craxi?
«Grande, grosso, forte. Aveva una certa allure fisica. E poi quel modo di parlare, con le pause che davano peso alle parole… Abbiamo litigato quando ho capito che il partito mi stava usando».
Come andò?
«Dissi che a Milano c’era un’overdose di socialismo, e Pillitteri rispose: se la Vanoni vuole disintossicarsi, non glielo impedisco. Craxi invece disse che non mi avrebbe né ostacolato, né aiutato. Ma quando mai mi aveva aiutata? Comunque nella disgrazia andai a trovarlo ad Hammamet. Un leone in gabbia».
Ornella Vanoni: “Soldi? Li ho persi tutti”
[…] Nel film lei dice che la vecchiaia le piace.
«L’ho accettata. Invecchiare vuol dire non essere morti, e avere la schiena a pezzi».
[…] Quindi lei è serena?
«Per nulla. Come potrei esserlo, di fronte alle immagini di Kabul, alle madri che gettano i bambini oltre il filo spinato? Io sento dentro di me il dolore del mondo. È un periodo terribile della storia: il cambio climatico, la pandemia. La Terra non ci vuole più. Ci sta chiedendo di andarcene. Ed è tardi per tornare indietro».
[…] Da chi altre ha avuto il peggio?
«Una falsa amica cominciò a perseguitarmi con lettere anonime. Capii subito che era lei, si riconosce sempre il braccio peloso del tuo assassino, e glielo dissi. Provò a negare. Così andai in tv da Maurizio Costanzo, che lesse un brano di una lettera e poi disse: “Se succede anche a voi fate come la Vanoni: denunciate”. Non ne arrivarono altre».
[…] Cosa c’è dopo la morte?
«E chi lo sa? Non lo sapeva neppure un uomo eccezionale come il cardinal Martini. Rilegga le sue lettere da Gerusalemme: sto per morire, la mia fede è forte, ma ho paura, perché sono un uomo».
Lei ha paura?
«Oltre una certa età non si può e non si deve andare. Mia zia visse 107 anni: un cervello lucido, purtroppo, in un corpo distrutto. Da diventare pazzi. No, a un certo punto bisogna morire».
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