Il primo no vax indagato in Italia da una Procura, è di Cremona. Nei suoi confronti cadono accuse per «istigazione alla disobbedienza delle leggi, di ordine pubblico, in vigore a tutela della salute pubblica nel periodo di emergenza pandemica da Covid-19». Sui social, secondo l’accusa, scriveva frasi sui vaccini, che definiva «brodaglia», e sulla pandemia, ritenuta «una bufala» e il Covid «una influenza un po’ più tosta». «Io sono il primo no vax di Cremona», diceva.
D.D., 66 anni, pensionato delle Poste, è rimasto «di stucco» quando in questura gli hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. Il pm Lisa Saccaro gli contesta un’istigazione attraverso le sue pagine e gruppi Facebook.
In linea con Luc Montagnier, premio Nobel per la medicina 2008 e contrario ai vaccini, dall’aprile del 2020, «con condotte in atto», l’indagato sul social ha scritto «frasi che incitavano a non utilizzare le mascherine, definendole ‘causa di lento ed inesorabile suicidio’». Ed ancora, «frasi che definivano falsi i numeri dei decessi da Covid-19», e «che descrivevano i metodi diagnostici della malattia come ‘grosse bufale’ create da una medicina ‘che prende in giro tutti gli italiani».
Cremona, primo no vax indagato in Italia
Ha scritto che girava senza mascherina. Si è preso la multa. Pubblicata anche quella. E adesso, scrive: «Sono cascato dalle nuvole. A mio parere siamo di fronte ad una caso più unico che raro dove una persona viene portata in Tribunale per avere espresso delle opinioni, un fatto contemplato dalla nostra Costituzione. Mi pare che siano delle accuse estremamente leggere. Tutti gli italiani allora potrebbero essere, d’ora in poi, accusati di una nullità». O meglio, quelli che parlano di «dittatura sanitaria: le leggi si rispettano quando sono intelligenti».
Sul green pass, scrive: «non mi importa; mi spiace solo per il cinema. Se tornassi indietro, farei il regista, partendo dalla gavetta a Cinecittà». E sostiene di non essere mai sceso in piazza con i no vax. «Siamo ancora al tempo di Giordano Bruno. Se fossi vissuto nel 1500, mi avrebbero bruciato in piazza del Duomo». Per fortuna, siamo nel 2021. «E fanno altre cose, mi hanno indagato, ma non mi sento un istigatore a disobbedire. Sono un innocuo di natura», conclude.
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