Senso di civiltà italiani, report Istat sconfessa luoghi comuni: a Nord peggio che al Sud. I dati. Se siete abituati a credere alle favole raccontate da molti quotidiani, anche di una certa valenza, certamente resterete stupiti da quanto emerge dal report dell’Istat sul “senso civico” dei cittadini italiani, nel biennio 2016-2018. Del resto, se questi dati sono stati pubblicati solo da ‘La Repubblica’, un motivo ci sarà. Ma passiamo ai numeri.
Il report racconta la tolleranza è la consapevolezza civile dei cittadini sui comportamenti relativi a diversi aspetti. Sotto esame, da un lato, il rispetto del codice della strada, parcheggiare in seconda fila o abusivamente. Come anche il divieto di buttare carta a terra, imbrattare i muri, viaggiare senza biglietto sui mezzi pubblici.
Dall’altro, il report dell’Istat sul “senso civico” racconta anche della tolleranza è del senso civico dei cittadini per ciò che concerne le trasgressioni alle norme relative alla sfera economica e lavorativa: non pagare le tasse, ricorrere a una raccomandazione, accettare la corruzione.
Secondo l’Istituto nazionale di statistica, la tendenza alla trasgressione è più alta tra i giovani e giovanissimi che tra gli anziani. Inoltre, il titolo di studio non incide allo stesso modo nella considerazione dei comportamenti più consoni alle regole: per esempio, nell’evadere le tasse i laureati hanno atteggiamenti meno “virtuosi” di coloro che sono in possesso di titoli di studio inferiori.
Secondo i dati Istat riportati da ‘La Repubblica’, per l’87,2% degli intervistati è grave mettersi alla guida di un’auto dopo aver bevuto alcolici. Il 79% ritiene incivile passare con il rosso e il 78,2% guidare senza casco. Il 74% non tollera chi parcheggia in doppia fila. Mentre per l’84% degli intervistati, buttare una carta per terra è da incivile.
Senso di civiltà italiani, report Istat sconfessa luoghi comuni
Tutto sommato, l’Italia non è poi così lontana dalle altre nazioni europee per quanto riguarda i suddetti comportamenti civili. Il problema nasce su alcuni fenomeni tradizionali dell’agire pubblico sulla sfera economica e lavorativa. Infatti, ben il 28,3% accetterebbe di farsi raccomandare nel cercare lavoro e quasi un terzo considera lecito non pagare le tasse.
Per quanto riguarda il primo troncone di domande, tra i cittadini del Sud e quelli del Nord i numeri più o meno si equivalgono. In tutta Italia i comportamenti incivili vengono tollerati, male, allo stesso modo. Da Nord a Sud è da incivili il mancato rispetto del comportamento alla guida. Così come è sbagliato, quindi poco tollerato, sporcare le città, imbrattare i muri, viaggiare senza biglietto sui mezzi pubblici, lasciare dove capita i rifiuti e simili.
Mentre per ciò che concerne la sfera economica e lavorativa, i cittadini del Nord sono più tolleranti verso certi atteggiamenti. La condanna del voto di scambio, della corruzione e dell’evasione delle tasse, è più alta al Sud che a Nord. La differenza in percentuale di tolleranza sale ancora di più per i cittadini settentrionali per quanto riguarda la corruzione. Al Nord è più alta la percentuale di chi considera inutile e pericoloso rivolgersi alla polizia o denunciare.
Volendo stilare una classifica in base ai dati del report Istat sul “senso civico” degli italiani tra Nord e Sud, vengono praticamente sovvertiti pregiudizi e luoghi comuni che da anni dipingono un Paese spaccato in due. Da un lato abbiamo le stesse percentuali sul guidare e vivere civilmente, dall’altro, quella presunta omertà e scarsa inclinazione a denunciare con cui venivano etichettati i meridionali, secondo i dati, appartiene invece ai settentrionali.
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