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Barbara D’Urso e la corte di Berlusconi: “Ecco com’è andata veramente. Oggi c’è una persona…”

Barbara D’Urso e la corte di Berlusconi: “Ecco com’è andata veramente. Oggi c’è una persona…”. La conduttrice si racconta rivelando alcuni retroscena sulla sua vita, soprattutto privata, in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

«[…]Correre con questo caldo è una noia, ma io non mi dico mai “non ce la faccio”, perché superare i miei limiti è la sfida di tutta la mia vita, fin da piccola».

Perché fin da piccola?
«In principio, era: io ce la devo fare. Vivevo a Napoli, in una casa meravigliosa, avevo tutto, poi, io ho sette anni e mamma si mette a letto. Ogni tanto, si alzava, poi, sempre meno. Le sue braccia erano sempre più nere, per le flebo. Io e i miei fratelli ancora abbiamo la fobia degli aghi. È morta che Alessandro aveva 3 anni, Daniela 7, io 11. Nessuno ci ha detto perché venivano tanti medici.

Insomma, sei piccola, fai i turni per tenere il panno ghiacciato sulla fronte di mamma, non sai se guarisce, che ha… Per forza ti dici: io, a questo, devo sopravvivere. Poi, all’improvviso, mamma non c’è più e di lei in casa non parleremo mai più. Come se quella tragedia fosse normale. Da allora mi porto dietro quest’imperativo di sopravvivenza e il rigore di mamma, che ho nel Dna».

Barbara D’Urso: “Corte Berlusconi? Ecco com’è andata veramente”

[…] Com’è che a 18 anni scappa di casa?
«Papà si era risposato, erano arrivati altri tre fratelli e, quando stava per lasciare questa nostra meravigliosa famiglia allargata per un’altra, non potei accettarlo. In più lui era pazzescamente severo. A 16 anni, il sabato pomeriggio, mi era vietato andare a ballare. Io ci andavo, fingendo di essere al cinema».

Se la scopriva?
«Era una famiglia patriarcale, anche bella… Bella quando papà, avvocato, tornava dal tribunale e a tavola io, la primogenita, sedevo alla sua sinistra. Bella quando qualunque cosa mi piacesse, tipo la Kodak di cartone, lui me la faceva trovare sotto il cuscino la sera…».

Barbara D’Urso e la corte di Berlusconi: “È stato un gentleman”

Tutto bello, però?
«Per esempio, a tavola, un giorno, mia sorella dice: ti ha telefonato il tuo… E fa il nome di un ragazzino. E io: non puoi dire le mie cose a tutti. Papà dice: io non sono tutti, sono tuo padre. Senza battere ciglio, prende la zuppiera di spaghetti e me la spacca in testa. Era il suo modo d’insegnare il rispetto. Però mi ha picchiata solo una volta. Avevo detto che ero a una festa, non era vero. Mi diede due scudisciate col frustino da cavallo che ricorderò sempre».

Come fu la fuga?
«Gli dissi che me ne andavo e lui: se te ne vai, per me, sei morta. Così è stato, per quattro lunghi anni. Uscii con sole 15 mila lire in tasca. Non sapevo far niente, ma ero una bella ragazza. Iniziai a sfilare per i campionari, mi ci pagavo una stanza. Poi tentai il salto a Milano».

[…] Quando ha capito che ce la stava facendo?
«Quando, posando per le pubblicità, ho preso in affitto la prima casetta e ho comprato una Renault 4 di decima mano, dietro non c’era il pianale, non ci poggiavi i piedi».

[…] da settembre, niente più «Domenica Live», niente «Live Non è la d’Urso». Farà solo «Pomeriggio 5».
«Per poco. Ci saranno proposte di intrattenimento in prime time per me. È un passaggio necessario. Ho parlato a lungo con Pier Silvio Berlusconi, mi ha spiegato il suo punto di vista e lo condivido totalmente: col Covid, la realtà che ho sempre raccontato facendo informazione si è talmente intrisa anche di tragedia, che è sempre più difficile voltare pagina su argomenti leggeri.

Mi ha detto: ho bisogno che delle cento anime che hai ne tiri fuori due, una per l’informazione e una per il puro intrattenimento. Per cui è in maturazione una prima serata d’intrattenimento e, dal 6 settembre, riparte l’informazione quotidiana di Pomeriggio 5 sulla rete ammiraglia, con la cronaca di tutti i tipi e la politica, dando spazio anche alle storie di persone comuni e all’Italia positiva che ha valori. Non mancheranno i miei “timbri”: chi ti picchia non ti ama; sì alle telecamere in asili e Rsa; stop all’omofobia…».

Barbara D’Urso e la corte di Berlusconi: “Ecco com’è andata veramente”

Qualcuno dice che è stata ridimensionata perché trash. Cos’è il trash per lei?
«Ho alcuni detrattori, soprattutto sui social, ossessionati da me, che mi attaccano a prescindere chissà perché. Esistono diversi generi di tv. A Live Non è la d’Urso, sono venuti per i faccia a faccia con me tutti, l’ex premier, i politici, i ministri più importanti. Poi, c’era un “volta pagina” dove ho cercato di portare grandi risultati con un budget molto contenuto, rispettando le esigenze dell’azienda».

[…] Ha un compagno con cui condividerli?
«C’è una persona speciale a cui ho dato il permesso di corteggiarmi, un corteggiatore in prova».

Perché «in prova»?
«Perché in amore ho dato tanto e ora do prima tantissimo amore a me stessa».

Ha avuto più amori felici o infelici?
«Tutti gli amori sono sia infelici che felici».

[…] E che Silvio Berlusconi la corteggiò, ma lei lo rifiutò perché stava con Memo Remigi?
«Mi corteggiò da grande gentleman, ma non stavo più con Memo. Lo racconto solo perché l’ha rivelato lui, in diretta da me, dicendo: è stata l’unica che mi ha detto no».

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