Locatelli: “Green pass allargato scelta inevitabile per un motivo. Festeggiamenti Italia e focolai…”. Il coordinatore del Cts e presidente dell’Iss fa il punto della situazione in una intervista a ‘La Repubblica’, dove parla anche del green pass allargato che definisce scelta inevitabile per limitare il diffondersi del contagio.
“I dati indicano una ripresa netta della circolazione virale nel Paese. Anche nelle ultime 24 ore abbiamo avuto un incremento, di circa 300 casi. Come ha documentato la Cabina di regia, l’età media dei contagiati è 28 anni. Un dato che dimostra come i contagi siano legati in buona parte alla popolazione giovane in ragione della maggior socializzazione del periodo estivo, un po’ come è successo l’anno scorso”.
Sugli effetti dei festeggiamenti per la finale degli Europei. “Si cominciano a osservare da oggi (ieri, ndr) e probabilmente ne vedremo di più da domani (oggi, ndr). Del resto, è ben noto che l’incubazione del virus dura tra i 5 e i 7 giorni. Gli assembramenti e gli affollamenti hanno favorito la circolazione virale. Basta pensare anche ai focolai legati ai quarti e alle semifinali già individuati a Roma”.
Sul green pass. “Credo che vadano fatte scelte per contrastare la ripresa della circolazione virale. Dare accesso a determinate attività a chi è stato vaccinato, o comunque ha il certificato verde, è una strategia inevitabile. Penso a concerti, grandi eventi, stadi, cinema, teatri, piscine palestre. In questi casi è fuori discussione la necessità del documento”.
Locatelli: “Green pass allargato scelta inevitabile”
Sul green pass al ristorante. “Premesso che la scelta spetta al decisore politico, a titolo personale, dico che va considerato seriamente anche il Green Pass per mangiare al chiuso nei ristoranti. Peraltro, chi esita a tornare nei ristoranti credo che lo farebbe con più tranquillità sapendo che vi hanno accesso persone con il certificato”.
Sull’obbligo vaccino per i lavoratori della scuola. “Come Cts abbiamo chiesto di incentivare al massimo la vaccinazione del personale scolastico. Ma non possiamo decidere noi di renderla obbligatoria, deve farlo la politica, viste le implicazioni anche sociali di una scelta come questa. L’importante è eliminare le disparità nelle percentuali di vaccinazione, alcune regioni sono avanti nelle coperture, altre hanno percentuali più basse e devono recuperare in fretta questo gap. La priorità è far ripartire la scuola”.
Infine chiosa sulle discoteche e relative riaperture. “Noi come tecnici abbiamo completato il nostro lavoro, dando il perimetro delle riaperture: solo in zona bianca, solo all’aperto, solo con il Green Pass e solo al 50% della capienza autorizzata. Sui tempi non ci siamo espressi perché non vi erano elementi scientifici per suggerire una data piuttosto che un’altra. Si tratta di una scelta politica e in questo momento non c’è una data definita. È chiaro che se siamo obiettivi, dobbiamo ricordare che il parere lo abbiamo rilasciato il 25 giugno, quando la situazione epidemiologica era decisamente più favorevole”.
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