Amanda Lear: “Io traditrice seriale ho avuto un grande amore. Sesso? Ogni tanto riapro bottega…”. L’attrice e cantante, 82 anni, parla senza peli sulla lingua in una piccantissima intervista rilasciata ai microfoni del settimanale ‘Chi’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Nostalgica?
«Non particolarmente. È un sentimento che non mi appartiene. O almeno non più. Una volta, qui, era pieno di bella gente. Ora ti giri ed è pieno di meretrici che, a un accenno di sorriso, ti chiedono cento euro. L’unica cosa buona di questo periodo è che sono tornata a viaggiare. Dieci giorni fa sono stata a Roma e poi vicino Siena per un evento. C’era anche Ornella Vanoni. Non ci vedevamo da una vita. Mentre parlavamo è arrivata Jo Squillo. Puntandoci una luce in faccia delle sue, ci ha chiesto di definirci».
Lei cosa ha risposto?
«Che sono una sopravvissuta».
Lo pensa davvero?
«Sì, la mia vita è stata sempre un caso. Incontri fortunati e posti giusti nei momenti giusti. Oggi mi chiamano ovunque. È incredibile: più non voglio andare da nessuna parte, più mi cercano. Un po’ come in amore».
Dire molti “no” non la renderà amatissima…
«Poco importa. L’idea di passare per stronza non mi dispiace e negarmi è il lusso più grande che possa concedermi. Non sa quanto è incavolato il mio agente per tutti i soldi che gli faccio perdere».
Parla sempre di denaro.
«Spendo tutto. Alle mie amiche dico sempre: “Se mi vuoi bene, prestami la carta di credito”. E loro, puntualmente, mi consigliano di mettermi da parte qualcosina per quando sarò anziana. Poverine: forse non sanno che non sarò mai vecchia! La verità, scherzi a parte, è che ho sempre avuto quel sano ottimismo di pensare che i soldi, come vanno, torneranno. Mal che vada venderò tutto su Ebay» (ride, ndr).
Amanda Lear: “Sono una traditrice seriale”
Oggi che cosa la fa stare bene?
«Una cena con amici, un buon gelato, un paesaggio. Al contrario di quel che si può pensare, amo le cose semplici. Ai ricchi, ho sempre preferito i morti di fame».
Su Instagram si immortala spesso con bei ragazzi.
«Amici. Solo amici. L’ultimo è un maestro di tennis di Bruxelles. Sembra un pupo, ma ha 35 anni. Ogni settimana mi attribuiscono un giovanotto, ignari del fatto che io non voglio nessuno. La solitudine è la cosa più bella del mondo. Sarò diventata egoista? Tant’è».
Non le manca un abbraccio?
«Mmm no. Una volta Giorgio Armani mi ha detto: “Finché potrai andare avanti da sola, non avrai bisogno di nessuno. Avvertirai questa necessità solo quando sarai veramente stanca”. Ma quello non è bisogno di amore… è necessità di un badante».
Che cos’ha capito, negli anni, dell’amore?
«Che finisce, sempre. E che c’è solo un grande amore».
Il suo?
«Mio marito, Alain-Philippe Malagnac d’Argens de Villèle. Spesso mi chiedo se parlo di lui come grande amore per via della sua morte improvvisa (a 51 anni, nel 2000, nell’incendio della villa in Provenza dove viveva (con Amanda, ndr). Se non fosse morto, magari, oggi avremmo divorziato.
Al mio analista ho chiesto per anni quando sarei riuscita a voltare pagina. Lui mi rispondeva sempre: “Mai”. I lutti si metabolizzano col tempo. Vanno vissuti. La rabbia si trasforma in disperazione per diventare, dopo un bel po’, accettazione».
Amanda Lear: “Io traditrice seriale, mi danno della cougar”
[…] Dalla vita ha avuto più gioie o dolori?
«Più gioie. Le delusioni si superano, tutte. Non si può pensare di farla finita per un debito o per un tradimento».
Lei è stata più tradita o ha più tradito?
«Sono una traditrice seriale. La fedeltà non mi appartiene. Quando hai successo, poi, ti si butta addosso chiunque. Tentazioni su tentazioni. Quando andavo in tournée, alla fine dei miei concerti, c’erano migliaia di ragazzi che mi aspettavano. Lì nacque la battuta che usavo gli uomini come kleenex. Una battuta sarcastica che pensavo li offendesse. Invece gli uomini amano essere considerati usa e getta. Contenti loro. Certo è che i tempi cambiano. Una volta mi aspettavano fuori le discoteche, oggi me li ritrovo in farmacia in fila per il Prostamol» (ride, ndr).
Perché piace così tanto ai giovani, se l’è mai chiesto?
«Mi danno della “cougar” (in gergo, matura mangiauomini ndr.), ma, almeno da parte mia, non c’è attrazione sessuale fine a se stessa. C’è uno scambio di energie. I giovani amano ascoltarmi. Li faccio ridere, si perdono nei miei racconti».
Aveva detto di aver chiuso la sua boutique…
«Ogni tanto la riapro. Sa… per non dimenticare» (ride, ndr).
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