Italia-Inghilterra, Sconcerti: “Complottismo assurdo, soprattutto per 2 motivi”. A poco poi di 24 dalla finale di Euro 2020 che vedrà di fronte Italia ed Inghilterra, non mancano dubbi e preoccupazioni dalla parte italiana su un possibile comportamento pro inglesi da parte del direttore di gara che domani sera arbitrerà il match di Londra.
Il sentimento complottista italiano nasce da 2 episodi. Il primo riguarda il calcio di rigore, molto generoso, concesso dall’arbitro olandese ai padroni di casa durante la sfida contro la Danimarca. Il secondo riguarda invece la designazione arbitrale di Italia-Inghilterra. Sarà infatti Bjorn Kuipers il direttore di gara della finalissima, anch’esso olandese.
E proprio a Italia-Inghilterra Sconcerti dedica il suo editoriale per l’edizione odierna de ‘Il Corriere della Sera’, dove parla proprio di questo aspetto. Il giornalista spiega infatti i motivi per cui un eventuale complotto risulterebbe impossibile. Di seguito alcuni passaggi del pezzo.
“Il rigore all’Inghilterra non era rigore, ma capisco non fosse facile giudicarlo in diretta. La Var può entrare nel giudizio solo in caso di errore evidente e questo non era il caso. Quindi contava la decisione dell’arbitro. Forse l’arbitro ha sbagliato, ma non basta questo per pensare che domenica ne troveremo un altro ancora più dalla parte inglese.
Dovrebbe esserci un complotto per far piacere a chi è uscito dall’Europa e alla nazione che aveva più club a organizzare la Superlega? Oppure pensiamo a una corruzione spicciola con decine di implicati? Un furto in diretta tv con due miliardi di testimoni previsti. Una generazione di dirigenti europei coinvolti, quindi segnati per sempre, da un’operazione mafiosa così attesa, così prevedibile, così popolare che nessun professionista serio della corruzione accetterebbe mai.
E poi, scusate, non si può scrivere sessanta pagine al giorno su un evento, dedicargli ore e ore di televisione, incassare fior di pubblicità, scendere a milioni nelle strade e poi raccontarsi che tanto vince l’Inghilterra perché si sa, il calcio è così. Non è onesto, è stupido […]”.
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