Insufficienza cardiaca, arriva il cuore artificiale per i pazienti più gravi: la svolta. I pazienti che soffrono di grave insufficienza cardiaca potranno avere accesso a un cuore artificiale pienamente funzionante. La svolta grazie al lavoro di un consorzio nazionale di università, ospedali e settore medico in Australia, insieme a ingegneri della compagnia australiani BiVACOR.
A mettere a punto il congegno, basato su una tecnologia di pompa rotativa di sangue, sono i ricercatori della Monash University di Melbourne. Qui, infatti, è in fase di sviluppo un cuore ‘totalmente artificiale’, primo del genere al mondo. Di dimensioni simili a un pugno adulto, è abbastanza piccolo da essere impiantato in molte donne e in alcuni bambini, eppure è capace di fornire portata cardiaca sufficiente per un maschio adulto in attività fisica.
Attualmente alcuni pazienti con insufficienza cardiaca ricorrono a una pompa meccanica impiantabile, ma tali congegni supportano solo ventricolo. E il paziente deve portare con sè un computer per la pompa e batterie di un certo peso.
Il congegno medico sarà il primo ad operare come cuore artificiale completo, con tutti i componenti elettrici situati internamente. Utilizza una tecnologia di levitazione magnetica, lo stesso principio usato nei treni ad alta velocità. Le sperimentazioni cliniche inizieranno il prossimo anno, con l’obiettivo di rendere il congegno disponibile sul mercato entro sei anni.
Lo spiega David Kaye, direttore di cardiologia dell’Alfred Hospital di Melbourne che guida il programma cuore artificiale della Monash University, sul sito dell’ateneo: “Riceve sangue attraverso un’entrata, contiene un propulsore ed espelle il sangue dall’altro lato. La sua caratteristica chiave è la capacità di controllare la quantità di flusso attraverso la pompa, grazie al disegno del propulsore, che si trova all’interno ed è controllato elettricamente”.
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