Saman Abbas attirata con una trappola: “Stiamo morendo…”. Emergono nuovi particolari dalle indagini del caso Saman Abbas, la 18enne di origine pakistana scomparsa da Novellara da inizio maggio e che si presume sia stata uccisa dalla famiglia. L’edizione odierna de ‘La Gazzetta di Reggio’, pubblica un sms che che Nazia Shaheen avrebbe scritto alla figlia Saman Abbas nel dicembre scorso, quando quest’ultima era in comunità protetta.
“Ti prego fatti sentire, torna a casa. Stiamo morendo. Torna, faremo come ci dirai tu”, si legge sul quotidiano che riporta il testo di un sms ‘trappola’ per indurre la giovane a tornare a casa. Il messaggio, secondo il quotidiano, risale al periodo in cui la ragazza si trovava nella comunità protetta dopo aver denunciato i genitori che volevano obbligarla a un matrimonio combinato. L’sms avrebbe tratto in inganno la diciottenne, che poi torna a casa dalla comunità protetta il 22 aprile.
Saman Abbas attirata con una trappola: il messaggio della madre
Stando a quanto si apprende, la madre di Saman è indagata assieme al padre Shabbar – entrambi latitanti, si troverebbero in Pakistan – per omicidio premeditato in concorso insieme allo zio Danish Hasnain. Quest’ ultimo è ritenuto l’ esecutore materiale del delitto, insieme anche ai cugini Nomanulhaq (latitante, si presume in Europa, con lo zio). E Ikram Ijaz, ora in carcere a Reggio Emilia, unico arrestato dopo essere stato fermato in Francia il 28 maggio scorso mentre tentava di raggiungere la Spagna.
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