Adani contro Allegri: “Torna a 9 milioni l’anno per vincere lo scudetto? È stato mandato via per un motivo preciso”. Per la serie “dove eravamo rimasti?” Sono passati poco più di due anni da quando al termine di Inter-Juventus, la lite Adani-Allegri accese il post gara in diretta televisiva dagli studi di Sky Sport. Uno scontro verbale in cui l’opinionista accusava il tecnico toscano di non aver saputo dare un gioco ai bianconeri.
A distanza di 25 mesi, Lele Adani torna sull’argomento complice il ritorno di Massimiliano Allegri sulla panchina della Juventus. Lo fa nel corso di una diretta Twitch di Bobo Tv. “Tornano con il tecnico di tre anni fa a 9 milioni di euro a stagione, ma non c’era la crisi? Pirlo prendeva 1,8 milioni“, punzecchia Adani.
Adani contro Allegri: “Mandato via perché vincere lo scudetto non bastava”
L’ex difensore del Brescia poi fa un’analisi più approfondità sulla nuova avventura del tecnico livornese: “Non basterà vincere lo Scudetto, che è normale per la Juventus, ma bisogna puntare alla vittoria della Champions League, altrimenti dovevi continuare con Sarri o Pirlo. Noi facciamo delle valutazioni pensando ai risultati, ma la Juventus non va giudicata per quello che fa in Italia, ma all’estero“.
E ancora: “La Juve ha alzato il livello e compete con altre otto squadre continentali e Allegri era stato mandato via per questo. Il progetto doveva continuare con Sarri, che invece è stato mandato via dopo appena un anno, e lo stesso errore si sta facendo con Pirlo perché si interrompe un progetto. Alla Juventus chi decide è Agnelli, non Nedved o Paratici, e lui ha scelto di richiamare Allegri. Sono contento che Max sia tornato in panchina, a casa sua, ma ora si riparte da dove aveva lasciato“.
Anche Antonio Cassano è dello stesso parere: “Per me la Juventus ha fatto un autogol, una roba vergognosa, perché ha chiesto a Pirlo la Champions e lui ha vinto anche due trofei e poi lo hanno mandato via. Se prendi Zidane, Guardiola o Klopp mi va bene, ma se deve tornare Allegri è una retromarcia incredibile. È una persona solida, che pensa solo a vincere e un grande gestore, ma è un ritorno all’indietro sul piano del gioco. Hai preso prima Sarri e poi Pirlo per sviluppare un certo tipo di gioco e ora torni indietro di tre anni”.
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