Mike Bongiorno, la moglie Daniela Zuccoli parla del lconduttore n una intervista a ‘La Repubblica’
Mike Bongiorno, la moglie: “Lo sento ancora. Ha salvato mio figlio dalla funivia di Stresa”. Daniela Zuccoli parla dell’indimenticabile conduttore in una intervista a ‘La Repubblica’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Ci parla davvero con Mike, come se fosse ancora in vita?
“Non proprio. Non ci sono medium, fantasmi, tavolini che ballano. Coltivo una spiritualità di tipo cattolico, credo nell’esistenza e nell’immortalità dell’anima. Mike è presente con la sua energia intorno a me”.
Da che cosa lo avverte?
“Una tensione sotto lo sterno, che si manifesta in due modi differenti. La prima fa male, è la sensazione dei rari abbandoni. La seconda rilassa e commuove, quando significa che Mike mi approva. E poi lui vede prima di noi, indirizza i nostri destini. Domenica scorsa, per esempio, è successo”.
Che cosa l’ha fatta riflettere?
“Mio figlio Miki ha preso la funivia di Stresa mezz’ora prima che precipitasse la stessa cabina sulla quale era salito. Ha raggiunto il Mottarone per fare la discesa in mountain bike. Non posso non pensare che Mike lo abbia custodito”.
Mi sembra semplicemente una questione di sliding doors.
“No, la verità è che nessuno muore davvero. Diventiamo universo, ci trasformiamo in energia e questa energia poi si tramuta in un corpo un numero indefinito di altre volte finché non ci ripuliamo fino in fondo”.
Insomma, lei crede nella reincarnazione?
“Non lo so, mi piace immaginare che siamo come uno zaino che ogni volta si fa più leggero fino a vuotarsi completamente, tanto da meritarci finalmente la pace”.
[…] Piaceva all’universo femminile?
“Moltissimo, non faccio nomi ma nei suoi cassetti ci sono decine di foto di lui con attrici bellissime e famose. Non erano soltanto immagini di scena. Ha avuto un sacco di fidanzate. Credo che le conquistasse soprattutto con la sua capacità di raccontare storie meravigliose”.
È mai stata gelosa di Sabina Ciuffini, che aveva esattamente la sua età?
“E perché mai avrei dovuto essere gelosa? Invidiavo piuttosto la sua libertà. Aveva un lavoro, l’indipendenza. Cosa rara per una donna a quell’epoca”.
C’era un lato del carattere di Mike che la disturbava?
“Non sopportavo la sua ritualità, in certi comportamenti era maniacale. Provi lei a svegliarsi ogni mattina che Dio manda in terra con la musica delle Quattro stagioni di Vivaldi…ora che sono vecchia mi manca questo più di ogni altra cosa e ho preso le sue stesse abitudini, la reiterazione dei gesti evidentemente ci rassicura”.
Che cosa ricorda delle ultime ore trascorse assieme a lui?
“Ogni dettaglio. Nell’ultimo mese non aveva dato segnali preoccupanti sul piano della salute, era solo un po’ stanco, ma aveva assunto un non so che di profetico. Il 5 settembre tenne un discorso ai figli, non lo aveva mai fatto prima: ricordatevi, disse loro, di non smettere mai di sognare.
La mattina del 6 andiamo alla clinica ostetrica Mangiagalli dove è appena nata Luce, la figlia di Nicolò. Il 7 partiamo per Montecarlo, dopo cena ci sistemiamo al Metropole, camere separate e comunicanti perché Mike russa come un mantice.
Il mattino dell’8 mi viene a svegliare, appoggia i giornali sul mio cuscino e dice: non mi sento in forma, devo avere esagerato ieri sera al ristorante. Si va a sedere sulla poltrona della terrazza e si accende un sigaro. Qualche minuto dopo mi arriva sul cellulare una nuova foto di Luce, gliela mostro e lui fa: che bella, sembri tu quando prendi il sole. Sono state le sue ultime parole”.
Dove si trova oggi?
“Le ceneri sono nella cappella della nostra casa di Dagnente, sul lago Maggiore. Dopo il trafugamento della bara, ritrovata dai carabinieri di Arona al termine di un anno di indagini, ho preferito toglierlo dal cimitero e metterlo al sicuro in una camera blindata. Nessuno potrà più portarlo via”.
Chi gestisce il patrimonio che avete ereditato?
“I nostri figli ed io. Mike ci ha insegnato a lavorare, a produrre”.
Fra tre anni una fiction Rai ne celebrerà il centenario della nascita. Che cosa ha rappresentato Mike Bongiorno per questo nostro Paese?
“È stato la voce dell’Italia, ha unificato la lingua televisiva da Nord a Sud. Pensi che lungo viaggio: è partito dalla prima tv in bianconero ed è arrivato a Fiorello. E quasi tutti gli hanno voluto bene”.
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