Home » Ermal Meta: “Da piccolo ho vissuto anni difficili. A quell’epoca non avrei mai pensato a un aspetto”
Gossip Spettacolo

Ermal Meta: “Da piccolo ho vissuto anni difficili. A quell’epoca non avrei mai pensato a un aspetto”

Ermal Meta: “Da piccolo ho vissuto anni difficili. A quell’epoca non avrei mai pensato a un aspetto”. Il cantautore albanese naturalizzato italiano, si racconta dal suo arrivo in Italia, in fuga dall’Albania, fino al successo di oggi in una intervista a ‘TV Sorrisi e Canzoni’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

[…] ricomincia a cantare dal vivo?
«Il 29 luglio sarò all’Air Albania Stadium di Tirana. Sono passati 30 anni da quando il regime è crollato e abbiamo pensato di festeggiarlo con la musica. Io sono italiano e albanese, e ho scelto di fare un concerto in onore del mio popolo d’origine, che è riuscito a conquistare la libertà. In questi anni sono successe tante cose, e gioire per il ponte tra Italia e Albania, due Paesi divisi solo da 70 chilometri di mare, è bellissimo».

Che cosa significa per lei esibirsi lì?
«È emozione pura. La prima volta che ho fatto un concerto a Tirana è stato nel 2018, in piazza Scanderbeg, dedicata a un eroe nazionale molto caro al Paese. Fino al quinto pezzo trattenevo le lacrime. Pensavo a come
In un’altra canzone, come fosse diverso tornare in un luogo da cui ero scappato quando avevo 13 anni. E tornavo “in grande”, facendo il lavoro che amo. Poi ho bissato nel 2019, al Palazzo dei Congressi».

Ermal Meta: “Il destino universale parla di me”

“Il destino universale”, parla di se stesso.
«Non volevo usare il mio nome all’inizio, ma non sarei stato onesto. Da piccolo in Albania ho vissuto anni difficili. Nessuno scappa volentieri dalla sua terra. A quell’epoca non avrei mai pensato che sarei arrivato dove sono ora».

E ricorda la prima impressione giunto a Bari?
«Mi sembrava di venire da un altro pianeta. Dovevo imparare tutto di nuovo, una lingua, i gesti…».

Dopo quanto tempo si è sentito a casa?
«Quando ho iniziato a sognare in italiano. Ci ho messo qualche anno».

La sua famiglia vive lì?
«Ci torno appena posso. C’è mia nipote di 6 anni, figlia di mia sorella: mi tiene il muso se non mi vede».

Parliamo di amicizia: Maria De Filippi.
«Ha una qualità come l’onestà, ti guarda sempre negli occhi. Sono umanamente ammirato da lei».

E poi Fabrizio Moro…
«È un pezzo di cuore. Siamo molto diversi ma ci divertiamo molto. Poi ci sono Giuliano Sangiorgi, Federico Zampaglione…».

[…] come è andato il lockdown?
«Ho perso cinque chili! Dormivo di giorno e stavo sveglio di notte. A livello creativo è stato un disastro, non riuscivo a scrivere. Di solito ci si chiude per lavorare ma il mondo attorno gira, invece in questo caso era tutto fermo, per chiunque. Però ho imparato una cosa».

Ovvero?
«A leggere gli occhi delle persone. Da quando sono arrivato a Bari, guardavo la bocca degli altri per capire bene cosa dicessero. L’abitudine mi era rimasta».

Ermal Meta: “Da piccolo ho vissuto anni difficili”

È felice?
«Sì, di essere diventato quello che sono senza arretrare. Come dice mia nonna: “Bisogna che ti sudino le sopracciglia”».

[…] Da quando non sale su un palco?
«La prima volta da un anno e passa è stato il Concertone del 1° maggio. L’emozione è stata fortissima, soprattutto trovarmi con i tecnici dietro le quinte: vedere loro al lavoro che srotolavano i cavi e sistemavano la scena. Una normalità condivisa, di cui tutti abbiamo bisogno».

[…] La prima volta che ha messo piede su un palco?
«Avevo 16 anni e non c’era l’impianto audio. Cantai con il microfono collegato a un amplificatore per chitarra. Quando feci 18 anni, amici e famiglia mi regalarono i soldi per la patente: io invece ci comprai mixer, casse e microfono: 600 mila lire».

[…] Con gli studi tradizionali, quindi, come è andata?
«Mi sono iscritto a Economia, ma avevo poco tempo per suonare. Sono passato a Lingue: stavo per fare l’interprete. Ma Caterina Caselli ci voleva conoscere: firmai un contratto discografico con la Sugar. Conservo ancora in una teca il microfono da quattro soldi, MS58, che avevo usato per registrare il primo album».

Dal video di “Uno” si capisce che le piace il calcio.
«Gioco nella Nazionale Cantanti. Mi diverto perché mi ricorda quando ero adolescente a Bari e nei campetti trascorrevo un sacco di tempo. Nel video sono con tanti ragazzi: ho parlato con loro per un po’. Sono stupendi: pensavo fossero amici tra loro e invece si erano conosciuti sul set».

Seguici anche su Facebook

Loading...
Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com