Funivia Stresa-Mottarone, allo studio le cause che hanno provocato la tragedia
Funivia Stresa-Mottarone, sistemi di sicurezza non entrati in funzione: c’è già un’accusa. Cosa è successo alla fune che si è spezzata lasciando precipitare la cabina? E perché non è rimasta appesa al cavo? a fare luce sulle cause che hanno portato alla tragedia serviranno diverse perizie e alcuni mesi. intanto, a finire già sotto accusa, è la manutenzione, affidata all’azienda altoatesina Leitner, responsabile dei controlli straordinari.
L’impianto, di proprietà del Comune di Stresa ma gestito dalla società Ferrovie del Mottarone, è stato immediatamente posto sotto sequestro dalla procura di Verbania, così come la documentazione tecnica e delle manutenzioni periodiche
Come vi abbiamo raccontato a più riprese, forse per un cedimento del carrello, il cavo traente si spezza, facendo retrocedere a forte velocità la cabina per almeno cento metri prima dell’urto violento con l’ultimo pilone dell’impianto. E’ in quel momento che alcune persone vengono sbalzate fuori. Dopo l’impatto la cabina viene quindi sbalzata via e rotola per almeno 15-20 metri finendo la sua corsa contro gli alberi.
Già nel 2001 la funivia – che parte dal lido di Stresa, in riva al lago Maggiore e sale a 1.385 metri sul Mattarone – si era bloccata nel primo tratto dopo la partenza da Stresa. In quella occasione era stato necessario l’intervento dei soccorritori per portare in salvo i passeggeri.
Stando a quanto di apprende, l’ultima revisione generale era avvenuta nel 2014 e aveva portato alla chiusura per due anni. Secondo il ministero per le Infrastrutture dopo la riapertura, i controlli sono stati ripetuti a luglio 2017 e, successivamente a fine 2020 con alcune verifiche specifiche sui cavi, la cui sostituzione era prevista per il 2029.
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