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Spettacolo Televisione

Jurgens: “Conduttori come bimbi, devi prenderli col verso giusto. Heather Parisi rivoltò il camerino”

Stefano Jurgens sui conduttori con cui ha lavorato e non solo, l’intervista a ‘Tv Sorrisi e canzoni’

Jurgens: “Conduttori come bimbi, devi prenderli col verso giusto. Heather Parisi rivoltò il camerino”. Il noto autore di programmi televisivi di successo si racconta in una intervista a ‘Tv Sorrisi e canzoni’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Stefano, ma quanto fa ridere con i suoi travestimenti da Uomo Ragno, da pastore tedesco…
«Ci divertiamo perché siamo veri amici. Io e Paolo ci conosciamo dai tempi di “Tira & molla”, quindi da 25 anni. È lui che tiene le fila di questo “circo” (ride)».

Jurgens: “Conduttori? Heather Parisi ribaltò il camerino”

Domande bizzarre e battute nonsense. Ma dove le tira fuori certe idee?
«Nascono spontaneamente. Noi autori e collaboratori diamo a Paolo i cosiddetti “spiedini” o “domande supposte” in modo da dargli lo spunto per scherzare con i concorrenti. I nostri quiz non sono seri, ma strampalati».

[…] Qual è la maggiore difficoltà per un autore?
«L’autore deve conoscere il linguaggio, il carattere, l’ironia del conduttore. È il suo sarto personale. Io sono molto timido e sto sempre un passo indietro per indole».

Come gestisce i capricci di un artista?
«La verità è che sul capriccio di un personaggio è difficile spuntarla. Il conduttore, come anche l’attore, è un bambino che devi saper prendere per il verso giusto».

Le è mai capitato uno difficile?
«Sì. Adriano Celentano con cui ho fatto un’edizione di “Fantastico”. Per preparare il programma, io e due colleghi siamo stati a Galbiate, in provincia di Lecco, a casa sua. Per tre mesi, alla mattina e al pomeriggio ci siamo confrontati su tutto. Per la prima puntata il copione era alto come tre Bibbie. Lui sembrava avere capito ogni dettaglio. Dopo prove e controprove, arrivò il gran giorno. Una volta aperto il sipario, Celentano stette in silenzio per sei minuti, che in tv sono un’eternità. Da animalista, iniziò a tirare fuori la storia delle foche, a fare monologhi sull’inquinamento. Tutte cose fuori copione… Io cominciai a prendere calmanti. A fine serata gli chiedemmo perché non avesse ripetuto le parole che gli avevamo scritto. Rispose che lui sapeva solo cantare».

Jurgens: “Conduttori come bimbi, devi prenderli col verso giusto”

E un’incomprensione?
«Una volta, scrivendo uno sketch per Heather Parisi, lei doveva pronunciare la parola banana. Non c’era alcun doppio senso ma lei si arrabbiò e ribaltò il camerino…».

Personaggi di cui è diventato amico?
«Corrado e Paolo Bonolis».

[…] L’artista più strano?
«Più che strano, dispettoso (sorride). Ed è Johnny Dorelli con cui ho lavorato a “Finalmente venerdì”. Stabilivamo una frase, lui apparentemente la condivideva, salvo poi dire davanti agli altri: “Gli autori mi suggeriscono di dire…” prendendo le distanze. E poi voleva il gobbo con le note e con le parole di “Carissimo Pinocchio” che era praticamente la sua canzone… Un uomo intelligente quanto spiritoso».

Lei è anche un talent scout. Ci ricorda qualche artista che ha lanciato?
«Fabrizio Frizzi. Conservo gelosamente uno dei suoi messaggi nel quale mi ringraziava per averlo lanciato come conduttore del mio programma per ragazzi “Il barattolo” nel 1980. Lo ricordo con questa voce grossa e che rideva sempre. Una persona adorabile. Poi Donatella Bianchi, nata come valletta di Corrado a “Domenica in” ed Ela Weber soprannominata da Bonolis “sellerona” per la sua altezza».

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