E’ stato ritrovato un messaggio in bottiglia proveniente dal Titanic, sulla spiaggia di Fundy, nel sud est del Canada ed il mistero tiene tutti col fiato sospeso. Come riporta l’Ansa, era il 2017 quando una famiglia canadese, due adulti e due bambini, ritrovò la bottiglia.
Conteneva un foglio ingiallito ed una lettera firmata Mathilde Lefebvre: “Lancio questa bottiglia in mare, c’è scritto, dobbiamo arrivare fra qualche giorno a New York. Se qualcuno la trova, avvertite la famiglia Lefebvre a Liévin”. La data è 13 aprile 1912, il giorno prima del naufragio del Titanic.
Gli studiosi si sono appassionati al caso, tanto da fare ricerche sulla famiglia a cui la lettera era stata indirizzata. Franck, il padre di Mathilde, era minatore a Lièven, nel nord. Poverissimo, partì nel 1910 con uno dei figli, Anselme, che aveva 10 anni, per cercare fortuna in America. La trovò nelle miniere di carbone di Mystic, nell’Iowa. Due anni dopo aveva racimolato i soldi per pagare il viaggio alla moglie, Marie, e agli altri 4 figli. Che perirono nel naufragio e non lo raggiunsero mai.
Titanic ritrovato un messaggio in bottiglia
Un mistero che tiene tutti col fiato sospeso ed ha spinto gli studiosi ad esaminare bottiglia e lettera per appurare se sia tutto vero, a distanza di oltre un secolo, o un clamoroso falso. Da quattro anni, grafologi, storici, ricercatori universitari, stanno collaborando con l’Università del Quebec per stabilire l’autenticità del reperto. Primo risultato positivo: la bottiglia sembra davvero antica, la fabbricazione è compatibile con quella di inizio Novecento, così la qualità e l’analisi chimica del vetro.
Identici risultati sulla carta e l’inchiostro della lettera. Unico dubbio, la grafia di Mathilde. Appare diversa dal corsivo regolare e dal tratto continuo che si insegnava allora nelle scuole. Ma, secondo i grafologi, la bambina potrebbe aver chiesto a qualcuno di scriverle la lettera.
Le Parisien, intanto, ha svelato gli esisti delle ricerche sul finale della storia. Il padre Frank, appreso del naufragio corse a New York per sapere se qualche membro della sua famiglia era sopravvissuto. Ma era entrato in America con un nome falso e fu immediatamente rimpatriato in Francia.
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