Stefania Sandrelli sulla pandemia e le conseguenze sociali: l’ intervista all’agenzia LaPresse
Stefania Sandrelli: “La pandemia mi ha infragilito, ho soprattutto una paura. Cinema? Riaprire per ultimi”. L’attrice ha parlato della pandemia e le conseguenze, ma anche delle riaperture in una intervista all’agenzia LaPresse.
“Il cinema? Mi dispiace dirlo perché è la mia prima passione, ma credo sia una delle ultime cose che si debbano riaprire. Il cinema è per sua definizione assembramento. Non si può immaginare il cinema distanziato, è bello proprio perché si fa a spallate per assistere a una proiezione: secondo me è questo il senso del cinema”.
Diverso il discorso sui teatri: “Ci si accorgerà presto di quanto la gente senta la mancanza di teatro, musica e concerti, che sono vero nutrimento per lo spirito. Credo che il teatro possa ripartire in modo comodo e sicuro, sia per il pubblico che per i teatranti. Ora poi con la bella stagione si possono sfruttare arene e spazi all’aperto”.
La Sandrelli confessa: “Questo ultimo anno di pandemia mi ha infragilito. Ho paura di quel che non conosco. Devo essere sincera, durante la prima fase della pandemia non avevo percepito la gravità e la pesantezza della situazione. Durante il primo lockdown ero molto più attiva, semplicemente perché non mi aspettavo quello che sarebbe successo, e che ora sta emergendo soprattutto in Brasile e in India”.
Ma per la seconda e terza ondata le cose sono state diverse: “Sono, credevo di essere almeno, una persona molto coraggiosa. Ma questa pandemia mi ha mostrato chiaramente che pensavo di essere molto più coraggiosa di quanto in verità ho verificato di essere”.
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