Sbadigli e neuroni, da una caratteristica emerge come il cervello sia più grande in alcuni animali
Sbadigli e neuroni, una caratteristica dimostra chi ha il cervello più grande: lo studio. Dimmi come sbadigli e ti dirò quanti neuroni hai. Uno studio pubblicato sulla rivista Communications Biology da un team internazionale di etologi, dimostra che più è lungo lo sbadiglio, più è grande il cervello
Il team di ricercatori guidato dall’Università olandese di Utrecht, e dal Suny Polytechnic Institute di New York, ha evidenziato il risultato attraverso l’analisi di quasi 1.300 sbadigli, filmati nel regno animale tra 55 specie di mammiferi e 46 di uccelli. I risultati dimostrano che c’è una correlazione tra la durata dell’inspirazione e le dimensioni del cervello, un dato a sostegno dell’ipotesi che lo sbadiglio serva a ‘raffreddare’ i neuroni.
Lo spiega Jorg Massen dell’Università di Utrecht: “Ci siamo recati in diversi zoo con la telecamera e abbiamo aspettato fuori dai recinti che gli animali sbadigliassero”. Il team di scienziati ha anche analizzato video di sbadigli animali trovati sul web, ad esempio su YouTube e Facebook.
Sbadigli, neuroni e cervello più grande: lo studio
Il tempo di apertura della bocca è stato quindi messo in relazione con le caratteristiche neurologiche dei diversi animali, fornite dai ricercatori della Charles University di Praga. Dal confronto è emerso che la durata dello sbadiglio nelle diverse specie, aumenta con le dimensioni del cervello e il numero di neuroni, ma non necessariamente con l’intelligenza. Questo indipendentemente dalle dimensioni corporee dell’animale.
Secondo l’etologo Andrew Gallup del Suny Polytechnic Institute di New York, “attraverso l’inalazione di aria fresca e il simultaneo stiramento dei muscoli che circondano la bocca, lo sbadiglio aumenta il flusso di sangue più fresco al cervello svolgendo una funzione di termoregolazione”,
L’ipotesi, già avanzata nel 2007, potrebbe spiegare anche il motivo per cui lo sbadiglio degli uccelli è più breve di quello dei mammiferi. I pennuti, infatti, hanno una temperatura corporea più alta: ciò significa che la differenza con l’ambiente esterno è maggiore, dunque basta inalare poca aria per ridurre il calore in maniera più decisa.
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