Vaccini cancro, la speranza arriva dal sistema utilizzato per combattere la pandemia di Covid
Vaccini cancro, la speranza dal sistema usato contro il Covid: “Già due pronti”. La pandemia di Covid-19 ha in un certo senso ‘obbligato’ gli scienziati a mettere in pratica le strategie della sperimentazione.
Così, un sistema di ricerca volto a trovare un possibile vaccino contro il cancro, si è dimostrato decisivo nella lotta contro la pandemia da Sars-CoV2. Stiamo parlando dei vaccini a mRna, sperimentati in laboratorio da anni per la lotta al cancro che da qui in poi avrà un’arma in più a favore della scienza.
Lo ha spiegato in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’, Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’Istituto Humanitas di Milano e professore emerito all’Humanitas University. Il noto immunologo, uno dei più eminenti in campo internazionale, la definisce «immuno-revolution», la rivoluzione farmacologica che «usa» il sistema immunitario dell’organismo per combattere malattie infettive e tumori.
«Con l’arrivo del Covid-19, tutti abbiamo messo in campo le nostre competenze, acquisite con la ricerca, per arginare questa pandemia. L’esempio più interessante è quello dei vaccini a mRna», spiega riferendosi ai vaccini Pfizer-BioNTech e Moderna.
Vaccini cancro, la speranza dal sistema usato contro il Covid
Si tratta, come detto, di un approccio ma usato prima ma «allo studio da almeno una ventina di anni come arma contro i tumori […] Già a gennaio 2020 avevano visto la sequenza del nuovo coronavirus, hanno pensato di usare quello che avevano studiato contro il cancro e hanno costruito un vaccino anti-coronavirus. Se siamo riusciti ad affrontare questa pandemia è perché abbiamo investito nella ricerca sul cancro», spiega l’immunologo a CorSera.
Dall’utilizzo dell’approccio che ha portato ai vaccini a mRna, il sogno di un vaccino anticancro, quindi, ma Mantovani a tal proposito precisa: «Occorre distinguere. Quando parliamo di vaccini, intendiamo due cose diverse. Un conto sono i vaccini “preventivi”, che evitano la comparsa della malattia, come quelli anti-Covid (o altre malattie infettive,ndr) . Un altro sono quelli “curativi”: quelli che potrebbero, in futuro, aiutare a combattere il cancro».
Esistono già i vaccini «preventivi» per il cancro. «Sono due: uno è quello anti-epatite B, che ha ridotto drasticamente l’incidenza di tumori al fegato (legati a epatiti B croniche, ndr). L’altro è quello contro il Papilloma virus, responsabile di tumori della cervice uterina, ma anche di altri tumori, alla gola, per esempio, che interessano anche i maschi».
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