Edoardo Vianello sul suo brano Watussi e non solo: l’intervista a ‘Il Giornale’
Edoardo Vianello: “Watussi razzista? Vi spiego perché non lo è. Pio e Amedeo hanno ragione per un motivo”. Il cantante parla del politicamente corretto, e non solo, in una intervista a ‘Il Giornale’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Hanno ragione Pio e Amedeo?
“Sono convinto che abbiano ragione. Purtroppo oggi in Italia si pensa alla forma, ma non alla sostanza. Il rispetto va dimostrato con i fatti, non con le parole. Anzi sottolineando certe affermazioni si ottiene l’effetto contrario…”.
In che senso?
“Beh, prenda il caso dei ‘Watussi’. A volte alcuni pianisti, pensando di farmi un favore, modificano il testo. Non capiscono invece che così non fanno altro che mettere maggiormente in evidenza una cosa di cui invece non bisognerebbe vergognarsi. È più offensivo questo… e poi sa di che anno è quella canzone?”.
Anni ’60?
“È del ’63 per l’esattezza… quando le persone di colore nel linguaggio comune venivano chiamate così”.
Ma se dovesse scriverla oggi, userebbe un altro termine?
“Probabilmente sì, mi atterrei al linguaggio comune del momento. Ma il punto è un altro: il razzismo non è questo, ma è nei gesti. Non basta pulirsi le coscienze usando una parola anziché un’altra. E guardi che la pensano così anche molti africani che non si sentono offesi nell’essere chiamati ‘negri’. Lo stesso discorso vale per tutte le polemiche sui gay…”.
Ecco, cosa ne pensa del ddl Zan di cui tanto si discute?
“Io ho diversi amici omosessuali. Ma non vedo onestamente la necessità di una norma ad hoc. Ci sono già le leggi attuali. Il problema è che spesso non vengono applicate. Bisognerebbe forse iniziare da lì…”.
[…] Mario Draghi troverà una soluzione per questa Italia così in crisi?
“Draghi mi piace. Ho apprezzato molto la decisione di mettersi al servizio del Paese. Avrebbe potuto benissimo godersi una meritata pensione e invece ha deciso di dare una mano. Certo, da solo potrà fare poco, servirà l’aiuto di tutti per uscire dalla pandemia”.
Come giudica la gestione italiana del virus?
“Alcune cose non mi hanno convinto. Non ho capito, per esempio, perché gli spettacoli siano stati fermi per così tanto tempo. Con un po’ di organizzazione sarebbero potuti ripartire molto tempo fa”.
[…] E contro il covid? Lei si è vaccinato?
“Sì, mi sono vaccinato. Mi attengo scrupolosamente a ciò che dicono anche se preferirei che parlassero meno virologi. Sono diventate le nuove star della tv”.
Non le piacciono?
“Troppe voci. Alcuni poi pur di emergere fanno di tutto. Su questo ci vorrebbe un gesto autoritario del governo, una cosa del tipo: basta adesso parliamo solo noi”.
Ultima domanda, ma a 83 anni come si fa ad essere ancora così in forma?
“Io ho sempre avuto una vita regolare. Non ho mai fatto uso di alcol o droga. E poi durante la pandemia ho iniziato a scrivere”.
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