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Spettacolo

Milva, le accuse di Iva Zanicchi: “Ora la mettiamo sull’altare e non mi spiego i motivi di un aspetto”

Milva, le accuse di Iva Zanicchi in una intervista a ‘Il Messaggero’

Milva, le accuse di Iva Zanicchi: “Ora la mettiamo sull’altare e non mi spiego i motivi di un aspetto”. Iva Zanicchi contro il “disinteresse” per l’indimenticabile Milva, scomparsa nella notte tra venerdì sabato scorso. Di seguito alcuni passaggi dell’intervista rilasciata a ‘Il Messaggero’.

«Sì. Ora la mettiamo sull’altare, ma con la quantità di materiale d’archivio che la Rai ha a disposizione avrebbe potuto e dovuto organizzare grandi omaggi prima. Invece non ne hanno mai parlato. Hanno ricordato e fatto speciali televisivi per i cani e per lei niente. La figlia Martina ha dovuto battersi anche per farle avere un premio alla carriera a Sanremo…».

Forse era considerata troppo poco pop per speciali tv?
«Che discorso è? Milva è stata un’artista grandissima. E nella sua carriera non ha fatto solamente teatro e musica colta, da Brecht a Berio, ma anche pop. Penso alla collaborazione con Battiato: Alexander Platz resta un successo senza tempo. E poi i Festival di Sanremo: 15 in tutto, un record. Davvero, non mi spiego i motivi di questo disinteresse. Ma ora basta polemiche. Parliamo di Milva».

[…]C’era rivalità?
«Non proprio. Il fatto è che Milva piaceva tantissimo alla mia mamma. Non si perdeva un’esibizione in tv. Le dicevo: Sei più fan di Milva che di tua figlia. Non ti piace come canto?. E lei mi rispondeva: Tu sei brava, ma la Milva è la Milva…. Alla fine diventai anche io sua fan per far contenta la mamma».

Che ricordi ha degli show degli Anni ’60?
«Dietro le quinte facevamo a gara a chi era più elegante. Poi arrivava lei e non ce n’era per nessuno: semplicemente inarrivabile. Sul palco aveva una classe unica: forse anche per l’esperienza teatrale».

Un aneddoto?
«Eravamo a Napoli per registrare una puntata del varietà Senza rete. Cenavamo insieme in albergo. La prima sera io mangiai una mozzarella enorme, quattro pomodori, spaghetti al pomodoro e pure il dolce. Lei un pezzettino di carne e un bicchiere d’acqua. Pensai: Ma questa non sta bene. La scena si ripeté anche la seconda sera. Mentre mangiavamo mi guardò e mi disse: Quanti anni hai, cara?. Le risposi: Siamo coetanee. Perché?. E lei: Se continui a mangiare così quando arriverai a 50 anni sarai una botte. Mi distrusse. Però la terza sera mangiai comunque l’ira di Dio. Forse è arrivato il momento di fare un fioretto in suo onore (ride)».

L’ultima volta che l’ha sentita?
«Lo scorso autunno, quando sono stata ricoverata in ospedale per Covid. Mi arrivò sul cellulare un messaggio affettuoso, firmato Milva. Non pensai a lei, ma ad una mia amica che ha il suo stesso nome, e non le risposi. Il giorno dopo mi chiamò la segretaria Edith: Zanicchi, sta bene? La signora Milva ci teneva ad avere sue notizie. Me la passò e mi scusai. Ma mi accorsi subito che era in grande difficoltà. Le dissi che l’avrei richiamata, ma quella fu l’ultima volta che parlammo».

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