Fisco, gli accertamenti ripartono dopo lo stop dovuto alla pandemia con 15 milioni di atti tra accertamenti, avvisi bonari e lettere di compliance
Fisco, accertamenti ripartono dopo lo stop con 15 milioni di atti: i movimenti nel mirino dell’Erario. Dopo i rinvii e le proroghe dovuti alla pandemia, il Fisco si prepara a notificare 15 milioni di atti, tra accertamenti, avvisi bonari e lettere di compliance. Il decreto Sostegni ha infatti bloccato l’invio delle cartelle esattoriali fino alla fine di aprile, ma non è stato disposto alcun rinvio per tutti gli altri tipi di accertamenti.
Secondo quanto riporta il sito financialounge.com, l’attività degli uffici di controllo e accertamento riparte. Le prime notifiche riguardano gli atti sospesi durante l’emergenza Covid, ovvero scaduti tra l’8 marzo e il 31 dicembre 2020. Ai contribuenti arriveranno accertamenti, contestazioni, irrogazione di sanzioni, recupero crediti di imposta, liquidazione e rettifica.
Le notifiche saranno inviate seguendo prioritariamente l’ ordine cronologico di emissione. Per la notifica degli atti verrà considerato il tempo necessario per l’ espletamento degli adempimenti propedeutici al regolare esercizio delle attività di riscossione. Questo tenendo conto anche degli inviti elaborati dopo il 31 dicembre 2020.
Il Fisco indaga soprattutto sull’ utilizzo del denaro in contante, i versamenti e i bonifici su conti correnti e carte, anche verso e dall’ estero. L’ occhio dell’ Ente di riscossione presterà particolare attenzione ai versamenti su carte di credito ricaricabili, prodotti assicurativi, conti deposito o investimenti.
Questo perché si tratta di operazioni che potrebbero essere riconducibili a somme di dubbia provenienza, oppure entrate in nero. Vale sempre il principio della giustificazione della provenienza delle somme di denaro.
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