Barbara Palombelli sui vaccini anti-Covid e la gestione della pandemia, la giornalista punta il dito contro alcuni aspetti
Barbara Palombelli: “Vaccini? Siamo delle cavie. Soprattutto un aspetto non ha funzionato”. Ospite di Massimo Filetti e Luigi Santarelli su Rtl 102.5, la giornalista ha parlato della situazione pandemia e della campagna vaccinale, puntando il dito contro alcuni aspetti che, a suo dire, hanno peggiorato la situazione.
“In questa situazione, noi siamo delle cavie, un’immensa clinica. E sul nostro corpo si sta sperimentando un vaccino che sarebbe stato pronto tra tre anni. Credo nella scienza e nei vaccini, detto questo stiamo a vedere. Ciò che innanzitutto non ha funzionato di questa situazione è stata l’euforia del giugno-luglio scorso, quando ci dicevano che ci sarebbe stata la seconda ondata, preparavano gli ospedali e ci mettevano in guardia e gli stessi poi venivano ridicolizzati”.
“Qualcuno dovrà pagare per quella situazione, perché era chiarissimo che non era finita, perché tutto il mondo continuava ad infettarsi, quindi il virus sarebbe tornato anche da noi e nessuno lo voleva ammettere”.
E ancora: “Siamo andati in Europa e non abbiamo chiesto dei vaccini extra come ha fatto la Germania ed altri paesi, la signora Gallina, che ha testimoniato giorni fa in Parlamento, ha detto candidamente ‘ma l’Italia non me li ha chiesti…’, quei contratti non sono trasparenti. Bertolaso dice che non esiste in tutta la storia un’epidemia che duri meno di un anno, sono tutte durate due anni, perché c’è sempre un’ondata di ritorno”.
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