Paolo Bonolis sul politically correct e non solo, l’intervista a ‘TV Sorrisi e Canzoni’
Bonolis: “Politically correct una grande ipocrisia. Avanti un altro? Voglio ricordare una persona che non c’è più”. Il conduttore parla dei suoi impegni televisivi in una intervista a ‘TV Sorrisi e Canzoni’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
[…] Luca Laurenti. Vi siete conosciuti nel 1991 nella trasmissione “Urka”, sono 30 anni che vi frequentate. Avete festeggiato l’anniversario?
«Sì, abbiamo fatto l’amore, dopo essere usciti a cena (ride)».
Bonolis, sia serio. Ci racconti un aneddoto della vostra amicizia: è vero che è stato lei il Cupido fra Laurenti e sua moglie?
«Raffaella, come no. Una santa, ha fatto un’opera buona, sennò chi se lo pigliava? Scherzo: Luca ha immense qualità, è la mia vitamina D».
La vitamina D rafforza il sistema immunitario. Con il Covid in agguato c’è chi deve integrarla.
«Infatti, io uso Luca».
Con i suoi autori avete dovuto cambiare le cose per la pandemia.
«Per forza, ci sono i protocolli!».
Tra pannelli di plexiglas e gente del pubblico vestita da cosmonauta con il casco trasparente, lo show non ha perso in verve. Anzi.
«Dice?».
Bonolis: “Politically correct una grande ipocrisia. Laurenti? Lo uso come vitamina D”
Lei ci scherza su: il fatto di spruzzare lo spray disinfettante quando c’è un contatto è diventato una gag ormai. Ha ricevuto critiche per questo?
«Non ne ho idea, perché io le critiche non le vedo: sui social non ci sto mai».
Ma si può ridere della pandemia?
«Si deve! Per la pandemia c’è già il collasso fisiologico e pure quello sanitario. Il collasso dell’umore, almeno quello, si cerca di evitarlo».
Le pongo un paio di altre questioni scottanti. Perché alcune donne, tra le concorrenti o del cast, le chiama “signorine”?
«E come le devo chiamare, scusi?».
Il politically correct imporrebbe…
«Il politically correct è una grande ipocrisia. L’offesa non è mai nelle parole, ma nelle intenzioni».
Alcune donne del cast hanno scollature generose. C’è chi crede che siano volgari, pensando che ci sono pure dei bambini davanti alla tv.
«Che male c’è se una bella figliuola ha il piacere di mostrare le sue forme? Ma con i maschi è uguale: l’Idraulico del Salottino fa vedere i muscoli. Il problema non è dei bambini, che se la ridono. Sono gli adulti con traumi irrisolti, il problema».
Tra l’altro, anni fa fece uno speciale di “Avanti un altro!” con i bambini.
«Vero, me lo ricordo bene».
Altri momenti storici dello show che conserva nel cuore?
«Ce ne sono moltissimi, non starei a fare una classifica. Vorrei però ricordare una persona che non c’è più: Eliana, che è stata la mia sarta per tanti anni. Mi dispiace, ci mancherà. Ma torniamo a parlare di cose divertenti, lo vorrebbe pure lei, che era sempre sorridente».
Bonolis: “Politically correct una grande ipocrisia”
[…] Parliamo di un altro Jerry, ma con la G: Gerry Scotti. Anche lei è diventato nonno come lui. Ma al contrario di Gerry, il fatto che a settembre scorso sia nato il bimbo di sua figlia Martina è passato quasi inosservato.
«Mio nipote si chiama Theodore, detto Teddy, come Roosevelt (il 26° presidente degli Stati Uniti, ndr). Ed è un bellissimo bambino. Purtroppo non si può viaggiare e quindi non sono ancora andato in America a trovare mia figlia, mio genero e mio nipote».
Il fatto di essere diventato nonno l’ha cambiata?
«Direi di no. Sono contento per mia figlia, che si è sposata con un bravo ragazzo, sono felice per il bambino. Ma non attribuisco grossi significati al fatto di diventare nonno, come se fosse un evento soprannaturale, insomma».
La “Bona Sorte” e lo “Iettatore” si alternano nel suo show. Ma lei crede alla fortuna e alla sfortuna?
«La vita è un mistero. Ci sono alcuni momenti che convergono con i tuoi obiettivi, altri che divergono. I primi li chiamiamo fortuna, gli altri sfortuna. Io comunque ho avuto un gran c***, bisogna riconoscerlo».
La aspettano mesi importanti nel 2021: a giugno compirà 60 anni, a dicembre le scade il contratto con Mediaset. Non è che per caso sta meditando un’incursione in Rai?
«Non penso a niente. I 60 anni non sono una scelta mia, arrivano di loro. Quanto al resto, non ne ho la più pallida idea. A settembre 2021, comunque, c’è un’altra ricorrenza in calendario: i miei 40 anni di televisione. E lì voglio proprio vedere che succede».
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