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Draghi: “Bisogna fermare divario Nord-Sud. L’obiettivo di questo governo è soprattutto uno”

Mario Draghi sul divario Nord-Sud, il Premier è intervenuto nel corso di “SUD – Progetti per ripartire”

Draghi: “Bisogna fermare divario Nord-Sud. L’obiettivo di questo governo è soprattutto uno”. Il premier Mario Draghi è intervenuto nel corso di “SUD – Progetti per ripartire”, l’iniziativa di ascolto e confronto promossa dal ministro Carfagna.

“Divenire capaci di spendere i fondi” europei a partire da quelli di Next generation Eu “e farlo bene è un obiettivo di questo governo. Vogliamo fermare l’allargamento del divario e dirigere questi fondi in particolare su donne e giovani. Vogliamo fermare l’allargamento del divario e dirigere”.

A proposito dei fondi europei e di Next generation Eu, Draghi auspica che vengano veicolati “in particolare verso donne e giovani. Il nostro, il vostro successo in questo compito può essere anche un passo verso il recupero della fiducia nella legalità e nelle istituzioni, siano esse la scuola, la sanità o la giustizia”, ha detto il premier.

Draghi: “Bisogna fermare divario Nord-Sud”

“In questa sfida un ruolo cruciale è anche vostro, classi dirigenti. Ma un vero rilancio richiede la partecipazione attiva di tutti i cittadini. Voglio ringraziare la Ministra Mara Carfagna per avere organizzato questo confronto sul Sud e sul programma Next Generation EU. Ringrazio anche tutte le realtà istituzionali, sociali e universitarie che sono qui per offrire il loro prezioso contributo. Il governo intende condurre una campagna di ascolto diffusa sul tema, come ha già annunciato la Ministra in Parlamento. La giornata di oggi va dunque intesa soltanto come un primo passo”, afferma il presidente del Consiglio.

“Il programma “Next Generation EU” prevede per l’Italia 191,5 miliardi da spendere entro il 2026. Rafforzare la coesione territoriale in Europa e favorire la transizione digitale ed ecologica sono alcuni tra i suoi obiettivi. Ciò significa far ripartire il processo di convergenza tra Mezzogiorno e centro-Nord che è fermo da decenni. Anzi, dagli inizi degli anni ’70 a oggi è grandemente peggiorato”.

E ancora: “Il prodotto per persona nel Sud è passato dal 65% del Centro Nord al 55%. Negli ultimi anni, c’è stato un forte calo negli investimenti pubblici, che ha colpito il Sud ovviamente insieme al resto del Paese. Tra il 2008 e il 2018, la spesa pubblica per investimenti nel Mezzogiorno si è infatti più che dimezzata ed è passata da 21 a poco più di 10 miliardi”, sottolinea il premier.

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