“Il mio corpo vi seppellirà”, l’attrice siciliana Rita Abele parla a ‘OFF’ del suo personaggio Ciccilla, brigantessa del Regno delle due Sicilie
“Il mio corpo vi seppellirà”, la ‘brigantessa’ Ciccilla: “Ecco la vera storia sull’Unità d’Italia”. È online il nuovo film di Giovanni La Pàrola “Il mio corpo vi seppellirà”, prodotto da Ascent film, Rai Cinema col sostegno dell’Apulia Film Commission, disponibile su Amazon Prime e sulle principali piattaforme digitali. Si tratta di un film di genere western, ma al femminile e ambientato nel Regno delle Due Sicilie, all’alba dello sbarco delle truppe garibaldine in Sicilia.
L’annessione del Regno delle due Sicilie al Regno d’Italia, viene raccontata come una guerra di liberazione in realtà a quei tempi il Sud primeggiava in diversi settori. Quindi fu una vera e propria azione di conquista e saccheggio a cui si opposero i contadini dando vita al cosiddetto brigantaggio.
Vi abbiamo raccontato a più riprese delle storie dei briganti, della loro tenace resistenza all’esercito sabaudo, auspicando la verità che ormai da 160 anni non chiede altro che venire fuori. Il film “Il mio corpo vi seppellirà”, si ispira ad alcune tra le figure tragiche ed eroiche di quei tempi, brigantesse schierate al fronte senza paura alcuna e che in alcuni aspetti ricorda un po’ la frontiera americana raccontata nei film western.
I colleghi della redazione di ‘OFF’, l’inserto de ‘Il Giornale’, hanno intervistato Rita Abela, giovane attrice siciliana, classe 1984, che nel film interpreta Ciccilla, uno dei personaggi più cruenti. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
“Il mio corpo vi seppellirà”, Rita Abela: “Ecco la vera storia sull’Unità d’Italia”
Rita Abela, lei è una delle quattro “drude” de “Il mio corpo vi seppellirà”. Un insolito quanto originale western garibaldino al femminile. Chi è Ciccilla, il personaggio che interpreta?
“Ciccilla è un personaggio segnato dentro, un personaggio rotto che mette in atto insieme alle sue compagne questo grande moto di resistenza. Si batte per la libertà, ha sete di vendetta, vendetta intesa nel senso più originario: il vindice è colui che si batte per un diritto negato e si vuole prodigare per affermare un principio. Questo è esattamente quello che fanno questi personaggi ed è quello che fa Ciccilla, la più cruda fra le quattro. La vediamo mettere in atto delle azioni reiterate soprattutto nei confronti dell’universo maschile, con una cattiveria incredibile. È un personaggio molto distante da me, molto istintivo, diffidente. Alla fine però vince il senso di accoglienza che è proprio del femminile”.
Un film in costume ambientato nel 1860. Quanto può essere attuale il lavoro di La Pàrola?
“Il film è interessante proprio perché mette in luce uno spaccato di storia che è stato sempre raccontato in altri modi: questo è il punto di vista dei vinti. Quello che emerge alla fine è che tutti i personaggi sono vinti e non c’è nulla di più attuale. Una storia che si lega soprattutto alla condizione della donna. Naturalmente all’epoca le donne difendevano la propria identità con i pochi mezzi che avevano. Adesso fortunatamente questi mezzi sono cambiati, abbiamo acquisito il grande dono della civiltà ma le battaglie sono sempre le stesse”.
[…] Progetti futuri?
“Torno su Rai2 con il “Cacciatore 3”, serie tv riuscitissima con un cast straordinario. Ho l’onore di farne parte come Giusy Vitale, la prima donna a diventare capo di un mandamento mafioso. Inoltre è in uscita un corto che ho girato da protagonista, “Big”. È un corto di Daniele Pini che parla di una ragazza fragile e fisicamente molto grande che si imbottisce di abiti voluminosi, la sua corazza per proteggersi dal mondo”.
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