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Montalbano, Zingaretti: “Il metodo Catalanotti cambia tutto. La gente potrebbe picchiarmi…”

Montalbano, Zingaretti parla de ‘Il metodo Catalanotti, in una intervista a ‘TV Sorrisi e Canzoni’

Montalbano, Zingaretti: “Il metodo Catalanotti cambia tutto. La gente potrebbe picchiarmi…”. L’attore parla del nuovo episodio della saga tratta dai romanzi Di Camilleri, in onda questa sera, lunedì 8 marzo, su Raiuno. Di seguito alcuni passaggi dell’intervista rilasciata a ‘TV Sorrisi e Canzoni’.

«[…] “Il metodo Catalanotti” cambia tutto. In questo romanzo Camilleri ha giocato un bello scherzetto a Salvo, e a tutti noi. Eravamo abituati a pensarlo con certezze granitiche. Per esempio l’amore per Vigata, così forte da spingerlo ad attribuire ad altri i suoi meriti pur di non “rischiare” di essere promosso e trasferito altrove. O il legame con Livia, che era un po’ la sua coscienza, l’unica che potesse fargli certe critiche. E ora il commissario è pronto a rinunciare a entrambe le cose».

Perché?
«Ma per amore, è chiaro. Salvo perde completamente la testa per una poliziotta (Greta Scarano). La sua freschezza e sensualità lo travolgono. E quando lei gli ricorda che dovrà tornare al Nord, lui è pronto a lasciare tutto per seguirla».

Montalbano, Zingaretti: “Il metodo Catalanotti cambia tutto”

Proprio quello che non ha mai fatto per Livia…
«Tra Salvo e Livia ci sarà un dialogo telefonico davvero intenso. È una delle scene di cui sono più orgoglioso. Una di quelle dove, come dicevo, dovevamo cambiare tutto. Perché i toni di Montalbano sono quelli della commedia dell’arte, pensate solo al personaggio di Catarella… Questa volta ci voleva un tocco più drammatico. Vediamo se alla gente piacerà o se mi correranno dietro per picchiarmi!» (ride ndr).

Per ora sono tutti spaventati che questo sia l’ultimo episodio della serie. Il sindaco di Noto (la fiction viene girata nel ragusano e nel siracusano) ha lanciato un appello perché la saga de “Il commissario Montalbano” continui.
«La verità è che tra la perdita di Sironi e Camilleri e poi la pandemia siamo sotto shock. Non c’è stato il tempo di prendere una decisione definitiva. Certo, tutto questo affetto potrebbe anche spingerci a continuare. Ci sono ancora due libri di Camilleri che non sono stati portati sullo schermo (“Il cuoco dell’Alcyon” e il capitolo finale della saga, “Riccardino”, ndr)… Cominciamo a vedere come viene accolto questo episodio. Poi decideremo».

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