Gerry Scotti e la nipote, il conduttore racconta le sue emozioni di nonno a ‘TV Sorrisi e Canzoni’
Gerry Scotti: “Mia nipote? Così è nata l’idea del nome. La vizierò ma c’è un rischio”. Il conduttore è diventato nonno per la prima volta e racconta le sue emozioni in una intervista a ‘TV Sorrisi e Canzoni’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Partiamo dal nome: Virginia. Quanto è stato felice di sapere che si sarebbe chiamata come lei, visto che il suo vero nome è Virginio?
«Loro sapevano che ci tenevo ma non volevo obbligare né mio figlio né tantomeno sua moglie a esaudire un mio desiderio. Già avere una nipotina era un regalo bellissimo! Per un po’ hanno citato anche altri nomi, poi ho visto una serie di sorrisi complici tra gli sposi, e ho scoperto la scelta, senza pressioni mie. Sono molto contento perché è un modo di far rivivere il nome che con me non ha “vissuto”, visto che dai 13 anni io sono per tutti Gerry! È anche molto più bello declinato al femminile».
Immagino che non sia potuto andare in clinica a vedere la bambina dopo il parto.
«No, infatti, non si è potuto. Mio figlio e mia nuora sono stati “tamponati” al momento del ricovero a Milano e io sono sempre rimasto in contatto con loro via telefono. Nel pomeriggio del 15 dicembre, alle ore 17, ho ricevuto la prima mitica foto della neonata che ogni tanto mi vado a rivedere. Anche se me ne arrivano dieci ogni giorno, quella rimane sempre lì, la numero uno! È stata un’emozione fortissima, soprattutto per me, figlio unico che ha a sua volta avuto un figlio unico. Cuore di nonno…».
Gerry Scotti: “Mia nipote? Così è nata l’idea del nome”
Assomiglia agli Scotti, Virginia?
«Questo lo lascio dire a Ginevra, la mamma, che sostiene ci sia molto della nostra famiglia in lei. Se lo dico io mi monto la testa! Ci sono grandi tracce di mio figlio, e spero che da me abbia preso poco o niente! Sicuramente sarà alta perché i genitori sono alti, anche l’altro nonno lo è, quindi questa dovrebbe essere una certezza. E se si dice “altezza mezza bellezza” un motivo ci sarà».
La vede spesso?
«Dopo i primi giorni in cui sono andato a vederla abbastanza di frequente, ho cercato di non “intasare” le visite perché eravamo sotto Natale e c’erano tanti parenti e amici che volevano vedere la bambina. Evitavo di aggiungermi se c’erano degli ospiti. Adesso che siamo a due mesi di vita di Virginia sto andando un po’ più spesso, sempre rispettando le regole. Ci togliamo le scarpe, laviamo con cura le mani, le disinfettiamo con il gel e teniamo la mascherina. Ha tutto un sapore particolare, di quest’epoca. E sì, le ho dato un bacino sulla testolina, ma vista la situazione cerco di evitare, aspettando il momento in cui potrò sbaciucchiarla liberamente!».
[…] Parliamoci chiaro: quanto la vizierà questa piccola?
«Credo di aver viziato un pochino Edoardo: ha avuto qualche vantaggio ma non mi ha mai chiesto cose folli. Però qui c’è un rischio: io sono un po’ più vecchio, un po’ più tenero, lei è una bambina… sta ai genitori evitare che la vizi troppo».
Così scarica su di loro la responsabilità, però.
«In realtà do loro un consiglio: bisogna farne subito un altro di bambino! Forza ragazzi, datevi da fare! Così io potrò dividere i vizi su due nipoti».
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