Scuola, i docenti meridionali scrivono a Draghi, lettera aperta al nuovo Presidente del Consiglio da parte di alcuni insegnanti
Scuola, docenti meridionali scrivono a Draghi: “Da noi Dad in difficoltà senza pari diritti”. Lettera aperta al nuovo Presidente del Consiglio Mario Draghi che stamane ha presentato il programma del suo Governo parlando al senato. Di seguito la missiva giunta in redazione poco fa.
“SUD, SCUOLA, ORE PERSE E QUESTIONI MERIDIONALI. LETTERA APERTA DEI DOCENTI MERIDIONALI AL PREMIER DRAGHI.
Dobbiamo fare il possibile per recuperare le ore di didattica in presenza perse soprattutto al Sud dove la Dad ha incontrato più difficoltà”.
Queste le prime dichiarazioni del premier Draghi su Scuola&Sud. Il Movimento per il Nuovo Sud, con i docenti della Commissione Istruzione, ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio.
“Gentile presidente, a nome di tanti docenti in particolare meridionali, La invitiamo a rettificare o a chiarire la Sua dichiarazione su scuola&Sud di fronte alla quale registriamo un silenzio pesante di politici e sindacati locali e nazionali. Questa la lettura possibile di alcune tesi.
– I docenti del Sud non hanno lavorato o hanno lavorato poco. Se fosse così la tesi sarebbe offensiva nei confronti dei docenti del Sud (e del resto d’Italia) e cancellerebbe di fatto i sacrifici fatti in tutti questi mesi da docenti, dirigenti, allievi e personale non docente sia in presenza (e ancora a rischio-covid) che a distanza, con un impegno difficoltoso e costante anche oltre le ore scolastiche.
Tutto questo non si può definire “ore perse” e se concordiamo con la necessità di recuperare, invece, le ore in presenza, si tratta di ore perse solo perché eravamo e siamo in una pandemia che ancora oggi, come lei sa meglio di noi, mette a rischio la salute e la vita di tutti noi (compresi docenti e allievi).
– Se la DAD “al Sud ha incontrato più difficoltà”, (se non è colpa dei docenti) sarà colpa di un Paese che da 160 anni non assicura pari diritti ai cittadini del Sud come del Nord. Lo stesso Paese che, per restare in tema, garantisce al Sud, a differenza del Nord, percentuali di banda larga da ultimi posti in Europa (dal 76% della Sicilia all’87% di Lombardia e Veneto) anche per costi che tante famiglie non sono in grado di sostenere in virtù di Pil, redditi e servizi che al Sud, sempre da 160 anni, sono al 50% rispetto ai parametri italiani ed europei.
– Caro presidente, noi tutti concordiamo con quanto lei ha dichiarato sulla necessità dell’unità e la stessa necessità appare però in contrasto, proprio nel suo primo discorso, con parole che potrebbero in qualche modo offendere due categorie storicamente poco difese e rappresentate (quella dei docenti e quella dei meridionali).
Con la speranza che l’attuale governo, anche rispettando le direttive europee sul Recovery Fund (65% circa al Sud proprio per colmare i gap territoriali), inizi davvero una nuova fase per la risoluzione della questione meridionale, Le inviamo i nostri saluti e i nostri auguri per il suo incarico.
Movimento per il Nuovo Sud
Commissione Istruzione“.
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