“Pratica scorretta nei confronti fegli utenti”, per questo motivo Facebook è stato stangato dall’Antitrust
Facebook stangato dall’Antitrust: “Pratica scorretta nei confronti fegli utenti”. Maxi multa da 7 milioni di euro all’indirizzo di Facebook Ireland Ltd. e Facebook Inc. È la sanzione che l’Antitrust ha comminato al noto social network per non aver ottemperato alle indicazioni di rimuovere la pratica scorretta sull’uso dei dati degli utenti. Inoltre, Facebook non ha mai pubblicato la dichiarazione rettificativa richiesta nel 2018.
Secondo l’Autorità, la creatura di Mark Zuckerberg induce gli utenti a registrarsi senza informare dell’attività di raccolta dei dati, a scopo commerciale.
“L’Autorità aveva accertato che Facebook induceva ingannevolmente gli utenti a registrarsi sulla sua piattaforma non informandoli subito e in modo adeguato durante l’attivazione dell’account – dell’attività di raccolta, con intento commerciale, dei dati da loro forniti e, più in generale, delle finalità remunerative sottese al servizio, enfatizzandone viceversa la gratuità”, si legge in una nota.
Per l’Antitrust, inoltre, “le informazioni fornite da Facebook risultavano generiche e incomplete e non fornivano una adeguata distinzione tra l’utilizzo dei dati necessario per la personalizzazione del servizio (con l’obiettivo di facilitare la socializzazione con altri utenti) e l’utilizzo dei dati per realizzare campagne pubblicitarie mirate”.
Facebook stangato dall’Antitrust: maxi multa al social network
Oltre a sanzionare Facebook per 5 milioni di euro, l’Autorità aveva vietato l’ulteriore diffusione della pratica ingannevole e disposto la pubblicazione di una dichiarazione rettificativa sulla homepage del sito internet aziendale per l’Italia, sull’app Facebook e sulla pagina personale di ciascun utente italiano registrato.
L’ istruttoria dell’ autorità ha però accertato che “le due società non hanno pubblicato la dichiarazione rettificativa e non hanno cessato la pratica scorretta accertata: pur avendo eliminato il claim di gratuità in sede di registrazione alla piattaforma, ancora non si fornisce un’immediata e chiara informazione sulla raccolta e sull’utilizzo a fini commerciali dei dati degli utenti”.
Per l’ Antitrust, si tratta di informazioni di cui il consumatore necessita per decidere se aderire al servizio, alla luce del valore economico assunto per Facebook dai dati ceduti dall’utente, che costituiscono il corrispettivo stesso per l’ utilizzo del servizio.
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