Milano, vigili cancellavano multe in cambio di mazzette: 16 persone in manette
Milano, vigili cancellavano multe in cambio di mazzette: 16 in manette. Entravano nei sistemi informatici della Polizia locale per «neutralizzare» multe e avvisi di pagamento. Queste le accuse nei confronti di alcuni agenti della polizia locale meneghina emerse dall’inchiesta che ha portato alla luce il malaffare tra un gruppo non sparuto di pubblici ufficiali e centinaia di milanesi.
Medici, parrucchieri, falegnami, ristoratori, assicuratori, calzolai, perfino una ladra di supermercati, si rivolgevano agli agenti indagati per evitare le multe, pagandone solo una parte, ovviamente in nero.
Le indagini dei carabinieri partono da una telefonata intercettata nel 2018 tra un vigile/sindacalista e una signora. Nella conversazione l’impiegata del Comune di Milano, in posizione «strategica» all’ufficio Riscossioni della Polizia locale, viene contattata da un suo conoscente, che ha un problema con 5mila euro di multe. Quando l’uomo non tiene fede all’accordo per aggiustare in nero il suo debito, la signora sente puzza di pericolo e sbotta con l’agente/sindacalista.
«Occhio a chi dai il numero Mauro, se non è gente affidata (sic) non darlo più a nessuno, perché questo si è fatto le sue cose ed è sparito, e adesso dobbiamo vedere come c… fare», si legge su ‘Il Corriere della Sera’.
I ascoltano la telefonata e da li inizia la valanga giudiziaria che porta ai primi tre arresti a luglio 2019 (due impiegate del Comune e una vigilessa), prosegue con un altro arresto nel giugno 2020 (ancora un vigile) e infine, come può riporta CorSera, si conclude a dicembre scorso con la chiusura delle indagini contro un’altra dozzina tra agenti e ufficiali della Polizia locale e impiegati comunali.
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