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Spettacolo

Ornella Vanoni: “Netflix mi ha rovinata. Crisi? Italia in mano a non politici. Due amici mi mancano molto”

Ornella Vanoni, Netflix, la crisi di Governo e non solo, l’intervista a leggo.it

Ornella Vanoni: “Netflix mi ha rovinata. Crisi? Italia in mano a non politici. Due amici mi mancano molto”. La cantante 86enne parla un po’ di sé in una intervista rilasciata a leggo.it. Ce ne proponiamo alcuni passaggi.

Libera come sempre.
«Oggi come non mai. Non c’è più nulla che possa stupirmi. Mi sono superanalizzata attraverso le mie depressioni. Mi resta soltanto ridere».

Nella copertina di «Unica» c’è una bella foto in cui sembra spiccare il volo con un abito giallo.
«Il mio adorato giallo, per anni ho vestito di giallo, un’esplosione di gioia. E sul disco c’è anche la citazione di una frase di Borges, sul giallo, quella sul mistero che “è più evidente in certe cose che in altre: nel mare, nel colore giallo, negli occhi degli anziani e nella musica”».

Il giallo come antidoto ai tempi bui, tra pandemia e crisi di governo.
«Io il Covid l’ho fatto, spero di essere immune per un po’, abbraccio solo le persone tamponate, porto la mscherina. La crisi di governo? Mi incazzerei violentemente se non rischiassi un ictus: non se ne può più di un Paese in mano a non politici».

Ornella Vanoni: “Netflix mi ha rovinata”

Tirerebbe aria di Premio alla Carriera a Sanremo.
«Se mi chiamano… boh, non so se vado, se non vado…».

La Vanoni simbolo di raffinatezza, classe, stile. Mai una botta di trasgressione? Magari una collaborazione rap, trap…
«C’è un autore milanese, anche un po’ arabo, da un anno e mezzo aspetto un suo pezzo…».

Usciti dal tunnel, il primo concerto dal vivo che le piacerebbe fare?
«Vorrei tornare a cantare con Gino (Paoli, ndr.), siamo un po’ dei sopravvissuti: già, ma lui non si schioda più dal divano, per tirarlo su ce ne vuole…».

E il tempo della clausura domestica? Immersa nelle sue interminabili letture?
«Adesso meno, molto meno. Un tempo spegnevo la luce sui libri alle cinque del mattino. Sono stata stregata da Netflix: “La regina degli scacchi”, “Undoing”… Più che stregata, rovinata!».

Chi tra i vecchi amici o colleghi oggi rimpiange?
«Lucio Dalla e Giorgio Gaber, anime geniali».

Il segreto per sopravvivere in questo strano limbo…
«L’entusiasmo, quello non deve mancare mai, altrimenti si ammala anche la testa e corriamo negli studi degli psicologi. Vorrei essere come Luigi Vietti, l’architetto che progettò la Costa Smeralda. L’ho conosciuto che era già avanti negli anni ma pianificava come se davanti a sé avesse altre vite da vivere, opere che sapeva avrebbero magari realizzato altri ma lui, intanto, si portava avanti con la fantasia…». 

Un filo di trucco, un filo di tacco: è ancora il suo segreto della vanità?
«Un filo di trucco sempre, un filo di tacco se ne può parlare».

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