Le varianti Covid spaventano la comunità scientifica, uno studio ipotizza per questo la somministrazione del vaccino anti-Covid a cani e gatti
“Vaccino anti-Covid anche a cani e gatti o c’è un rischio”: l’appello dei ricercatori. La famosa immunità di gregge passa attraverso le vaccinazioni anche di cani e gatti? Si, almeno secondo uno studio condotto dagli esperti di virologia, malattie infettive e genomica dell’Università dell’East Anglia, l’Earlham Institute e l’Università del Minnesota, e pubblicato sulla rivista Virulence.
La minaccia delle varianti, sia emergenti che esistenti (come le varianti del Regno Unito, del Sud Africa e del Brasile), sia quelli che devono ancora venire, preoccupano gli autori dello studio, soprattutto per l’efficacia del vaccino. E avvertono che la continua evoluzione del virus negli ospiti animali, come gatti e visoni, seguita dalla trasmissione in ospiti umani suscettibili, rappresenta un rischio significativo a lungo termine per la salute pubblica.
Quindi, i ricercatori suggeriscono che la vaccinazione di alcuni animali domestici potrebbe essere importante per fermare ulteriormente evoluzione del virus ed eventi di “spillback”, o salto di specie: “Non è impensabile che la vaccinazione di alcune specie animali domestiche possa essere necessaria anche per frenare la diffusione dell’infezione”.
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