Cristina Parodi e Lady Diana, la conduttrice rivela il contenuto di una chiacchierata con la Principessa in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’
Cristina Parodi: “Lady Diana mi fece una confessione 25 anni fa, adesso posso rivelarla”. La giornalista e conduttrice rivela il contenuto di una chiacchierata con la Principessa Diana in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Cristina Parodi, oggi esce un suo libro su Harry e Meghan: «E vissero tutti felici e contenti? La profezia di Diana e un destino già scritto», edito da Cairo. Perché i duchi di Sussex interessano così tanto?
«Prima di Diana, i reali inglesi attiravano perché rappresentavano il sogno, poi hanno cominciato ad attirare perché ci siamo resi conto che sono persone normali coi loro pregi e moltissimi difetti, come tutti. A parte la regina Elisabetta, che è un’altra categoria, il resto della famiglia manifesta un’altissima normalità. Uno si chiede: davvero la loro è una vita favolosa? Non tanto. Infatti, Harry e Meghan, così belli, smart e innamorati, hanno deciso di lasciare la royal family e andare in America».
Quale sarebbe «la profezia di Diana»?
«Diceva ai figli: fate attenzione a chi sposerete. Voleva dire: amate senza riserve, è l’unica cosa che conta. Lei, giovane e ingenua, era innamorata di Carlo, ma non ne ha mai ricevuto amore. Le immagini di The Crown hanno reso chiara la sua tristezza, l’isolamento a corte, la bulimia. E hanno reso più chiara la frase di Meghan che ha creato la frattura con la famiglia, quando nel documentario An African Journey dice: nessuno mi ha mai chiesto “stai bene?”».
Cristina Parodi: “Lady Diana mi fece una confessione 25 anni fa”
Lei ha seguito i reali inglesi al «Tg5», a «Verissimo», alla «Vita in diretta» e, in prima serata, a «Stirpe Reale». Chi di loro ha conosciuto?
«Ho avuto una conversazione privata con Diana, nel 1996, pochi mesi dopo il divorzio da Carlo. Conducevo un evento a Rimini e lei teneva un discorso. Sono stata con lei per mezz’ora, a patto che non divulgassi il contenuto della conversazione. Lo faccio oggi, a oltre vent’anni dalla morte. Le chiesi se aveva la vita che si era immaginata e mi rispose di sì, tranne che per un’unica sofferenza: non passare abbastanza tempo coi figli. Le domandai cosa desiderasse per loro e mi disse: solo che siano felici. Quando meno di un anno dopo morì nell’incidente sotto il tunnel dell’Alma, da 11 giorni ero diventata mamma del mio secondogenito. Piansi. Seguivo Diana e le vicende reali dal ’92, ero stata inviata a Londra tante volte, avevo firmato innumerevoli servizi. Sapevo tutto di lei. Enrico Mentana, il mio direttore, mi chiese se volessi intervenire in diretta. Fu l’unica volta che gli dissi di no, non ce la facevo».
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