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Spettacolo

Fiorella Mannoia: “La pandemia ci ha portato a scegliere tra lavoro e salute, come a Taranto. Ho una speranza”

Fiorella Mannoia sulla pandemia e non solo, l’intervista a ‘Io Donna’

Fiorella Mannoia: “La pandemia ci ha portato a scegliere tra lavoro e salute, come a Taranto. Ho una speranza”. La cantante, tra le altre cose, parla del momento che stiamo vivendo in una intervista rilasciata a ‘Io Donna’ . Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

In Padroni di niente descrive il primo lockdown come “il più brutto dei sogni mai fatti”.
“La globalizzazione ha portato questa epidemia a diventare mondiale: oggi anche ciò che succede lontano da noi ci riguarda direttamente. E questo ci ha fatto riflettere sul fatto che ci sentiamo padroni di tutto ma in fondo non siamo padroni di niente. Ci siamo uniti nella battaglia, abbiamo cantato dai balconi, c’era quella solidarietà che solo le grandi disgrazie portano alla luce, e in quei momenti ci siamo sentiti parte di un popolo”.

E poi?
“Poi è venuta l’estate, abbiamo creduto di esserci liberati da questo incubo, invece la seconda ondata ci ha messo in ginocchio e ci ha costretti a scegliere tra lavoro e salute, come a Taranto. La mia speranza è che una volta che tutto questo sarà passato si possa ritornare ai pensieri umanistici dei giorni del primo lockdown, che poi abbiamo accantonato”.

«Canto le canzoni che dentro la gioia nascondono il pianto» dice in Padroni di niente. Di che cosa ha più nostalgia in questo momento?
“Della gente sotto il palco, di me che scendo a cantare l’ultimo brano del concerto sentendomi addosso quei baci, quegli abbracci. Sarà che io abbraccio spesso, perché dentro ci sono affetto, comprensione, empatia. Anche senza parole, l’abbraccio parla”.

Nella canzone Solo una figlia affronta uno dei temi a lei più cari, quello della violenza contro le donne.
“L’ha scritta e la canta insieme a me una bravissima autrice, Olivia XX. Parla di due adolescenti di due culture diverse che vivono lo stesso disagio, una perché ha un padre violento, l’altra perché è una sposa bambina. Entrambe si rammaricano di non essere state figlie abbastanza”.

Lei prova rammarico per non essere diventata madre?
“Per un certo periodo della mia vita l’ho sentita come una mancanza, oggi invece ci ho fatto pace. Invidio quelli che decidono di mettere al mondo dei figli perché il futuro che ci si prospetta fa paura, e in questo momento così incerto, devo dire la verità, sono contenta di non averne avuti”.

Per citare il titolo di una sua canzone, “si impara a essere una donna”?
“Ne sono certa. Come diceva Simone de Beauvoir: «Donna non si nasce, si diventa» e lo stesso vale per gli uomini. Scegli il percorso della tua vita, a quali cose dare priorità, quanta consapevolezza avere del tuo genere”.

Ha imparato abbastanza?
“Non si finisce mai di imparare. Ma oggi ho molta più consapevolezza di quanta non ne avessi a vent’anni. Tutto sommato sono contenta di come sono, e sento il dovere di dedicare la mia cosiddetta notorietà per mettermi al servizio delle cause in cui credo. Sono una donna molto fortunata, anche se come tutti gli esseri umani ho vissuto le mie cadute e le mie rinascite”.

[…] Lei ha un compagno molto più giovane (il produttore e autore musicale Carlo Di Francesco, ndr ). Come si resta allineati?
“Innanzitutto il compagno più giovane deve essere più maturo della sua età. Diciamo la verità, fra noi due il più “vecchio” è lui ( ride ). Io sono molto più matta, lui è posato. Siamo complementari e questo fa sì che la nostra unione “anomala” duri da 15 anni”.

Qual è il segreto di una coppia che funziona?
“Avere passioni comuni, o che ognuno coltivi la propria, e l’altro non interferisca. Carlo e io condividiamo l’amore per la musica e la fotografia: le nostre sono vacanze fotografiche, non da spiaggia e lettino. Ma abbiamo anche passioni diverse, io seguo la politica e se lui vuol stare tutto il giorno in studio mi trovo altro da fare. Può sembrare un controsenso, ma si sta bene con una persona quando con lei sei nella stessa condizione di quando stai da solo”.

Ci spiega meglio?
“Quando uno sta da solo fa quello che gli pare senza doverne rendere conto a nessuno. Se riesci a fare lo stesso pur vivendo con un’altra persona hai vinto: non ci si limita a vicenda e si sta insieme quando se ne ha voglia” (foto).

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