Matilda De Angelis anoressica? L’attrice smentisce in una intervista a ‘La Verità’
Matilda De Angelis: “Io anoressica? Falso! Soffro di un altro disturbo. Sono per la complicità tra donne”. L’attrice si racconta tra vita privata e professionale in una intervista a ‘La Verità’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
È difficile spogliarsi sul set di fronte a tanta gente?
«La nudità spesso fa parte del lavoro degli attori. Quando ho recitato per Youtopia ho seguito un training attoriale che comprendeva una preparazione proprio su questo. La paura che ne abbiamo è di carattere sociale, è sempre associata alla sessualità e spesso a qualcosa di scabroso.
Per i nudisti, invece, è bello sentirsi liberi come la natura ci ha fatto, senza nessun secondo fine. Il problema è semmai cosa devo fare con questa nudità sul set. Le scene d’amore, se sei un attore, devi metterle in conto e farle nella maniera più consona per te, esponendoti emotivamente e fisicamente. Le cose si complicano se subentrano scene di violenza».
O di perversione, come in The Undoing (Le verità non dette)?
«Sì, è stato molto faticoso e difficile emotivamente. Non voglio spoilerare nulla, posso dire che l’unica scena di nudo integrale è stata quella meno complicata rispetto a tutto il resto».
Cominciamo dall’inizio, dall’infanzia?
«Sono cresciuta in un paesino a 20 chilometri da Bologna, a Pianoro, tra le valli di Pian di Macina, in mezzo al nulla, tra natura e animali. Sono stata abituata a essere indipendente già da piccola, a stare da sola tornata da scuola. I miei genitori si sono separati quando avevo quattro anni e mezzo e io ero un po’ con uno e un po’ con l’altro. È stata un’infanzia solitaria. Poi sono andata al liceo, a Bologna, e mi è sembrato di scoprire l’America. Durante l’adolescenza ho girato tutta l’Europa in furgone, ero nella band Rumba de Bodas, abbiamo suonato e dormito ovunque. Ed è stato bellissimo».
Matilda De Angelis: “Io anoressica? Falso! Soffro di un altro disturbo”
[…] Nel film di Bernardo Carboni, Youtopia, vende la sua verginità online. Si è mai spogliata davanti a una webcam?
«No, non ho le ragioni per farlo, né la passione. Sono sui social perché devo farlo per lavoro, ma non posto con generosità. Anzi sono sicura che quando sarò abbastanza conosciuta – sono molto ambiziosa – li abbandonerò perché quella è la mia inclinazione».
Si è mostrata con i brufoli. Cosa non le piace del suo corpo?
«In realtà sono molto pacificata con il mio corpo. Come tutte le ragazze ho avuto diverse paranoie, ma era solo insicurezza».
Anche l’anoressia era una forma di insicurezza?
«Non sono mai stata anoressica, come ha scritto una giornalista. Ho sofferto di disturbi alimentari, cioè non mangiavo, ma non mi sono mai guardata allo specchio vedendomi grassa. Sono sempre stata, in quei momenti, consapevole della mia magrezza e del mio disagio. Per fortuna ne sono uscita».
Come è stato l’incontro con Nicole Kidman?
«L’ho incontrata direttamente sul set, si è presentata con molta semplicità guardandomi fissa negli occhi. Ha uno sguardo magnetico e freddo nello stesso tempo, poi durante le riprese è stata molto affabile e protettiva. Hugh Grant invece è il tipico britannico dall’umorismo cinico e dissacrante, è stato più complicato entrare in sintonia con lui. Professionalmente è un grande».
Crede nella complicità tra donne?
«Totalmente, e mi dispiaccio quando non la percepisco. Ci hanno educato a essere rivali, è una narrazione che portiamo avanti dall’infanzia: le donne si rubano gli uomini, si invidiano, si criticano. È ora di cambiare».
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