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Verona revoca cittadinanza onoraria a Saviano: “Non più simbolo di lotta a mafia, ecco cos’è diventato”

La Città di Verona revoca cittadinanza onoraria a Saviano

Verona revoca cittadinanza onoraria a Saviano: “Non più simbolo di lotta a mafia, ecco cos’è diventato”. La richiesta era stata presentata un anno fa dal consigliere comunale leghista Alberto Zelger. E nel corso di questi giorni, grazie ai voti di Lega e Fratelli d’Italia la città di Verona ha revocato la cittadinanza onoraria allo scrittore napoletano. A riportare la notizia è L’Adige, secondo cui, la mozione di revoca è passata con 20 voti a favore, 7 contrari ed un astenuto.

Le accuse nei confronti di Saviano sono per le sue dichiarazioni politiche contro Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Lo scrittore era stato criticato anche per la sua proposta-provocazione di liberalizzazione della cocaina e delle droghe leggere. Presentando il 6 settembre 2019 al Festival del Cinema di Venezia Zerozerozero, la serie tv kolossal tratta dal suo romanzo-inchiesta uscito nel 2013, Saviano ebbe a dire: “La cocaina andrebbe legalizzata, solo così si bloccherebbero i pozzi di petrolio delle organizzazioni criminali. La legalizzazione trasformerebbe l’economia mondiale”.

A proposito di un delitto avvenuto a Roma, commentò: “Se l’omicidio Sacchi si configura come interno alle dinamiche della distribuzione delle droghe leggere, la politica per riscattare la sua inanità ha una sola strada: legalizzarle”.

Ma la provocazione dello scrittore su droghe leggere e cocaina non è piaciuta agli esponenti leghisti e di FdI che non gli hanno perdonato, in particolare, le critiche a Meloni e Salvini.

Verona revoca cittadinanza onoraria a Saviano: il motivo

Attacca Zelger: “Saviano è diventato un personaggio provocatorio, irrispettoso dei suoi avversari politici: nessuno mette in discussione il suo impegno contro la camorra, ma il suo delirio egocentrico lo porta ad attaccare rappresentanti del popolo colpevoli soltanto di avere un’opinione diversa dalla sua su più questioni: dalla liberalizzazione della droga all’immigrazione”.

Sulla stessa linea (come riporta L’Adige) Ciro Maschio, presidente del Consiglio comunale e parlamentare di Fratelli d’Italia: “Nel 2008 –  ha spiegato – appoggiai la concessione della cittadinanza onoraria. In questi anni non vi è stato, comunque, nessun rapporto fra Saviano e la città ed abbiamo assistito ad una escalation imbarazzante, ad una serie di offese senza contraddittorio a più soggetti: non soltanto i politici”.

“Non è più un simbolo della lotta alla mafia, ma un commentatore politico. Saviano ha scelto una via diversa da quella del 2008 che portò a quella cittadinanza onoraria. Ricordo le querele per diffamazione presentate dai commercialisti e dal sindacato di Polizia. Nessuno metta in discussione l’impegno della città di Verona e della municipalità contro la malavita organizzata”.

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