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Cultura

Covid non ferma tradizione: a Sant’Anastasia il borgo diventa presepe vivente

A Sant’Anastasia il borgo diventa presepe vivente, il Covid non ferma la tradizione nel Napoletano dove la rappresentazione sarà in sicurezza

Covid non ferma la tradizione: a Sant’Anastasia il borgo diventa presepe vivente. Giunge alla sua 40esima edizione il Presepe Vivente allestito dai “Giocondi” che trasforma il Borgo di Sant’Antonio in una piccola Greccio. Questa sera alle ore 22 andrà in scena l’ultimo appuntamento in “versione Social” del 2020 il presepe vivente di Sant’Anastasia per tutto l’intero storico borgo di Sant’Antonio (e non solo), grazie ai canali Facebook “Il presepe Vivente dei Giocondi”, Tv Luna (con tanto di repliche durante le feste), e sarà possibile vederlo anche su SKY Canale 818.

Il Covid-19 non ferma una tradizione ormai sempre più radicata, anche in tempi duri come questi dovuti alla pandemia, tanti eventi si sono fermati, altri sono stati rimandati al prossimo anno, e c’è chi invece ha cercato di “adattarsi” seppur sperando solo momentaneamente, con la tecnologia per certi aspetti grazie all’aiuto dei social, e continuando la tradizione del “Presepe vivente” più famoso delle zone vesuviane e napoletane, d’altronde il nostro popolo nell’arte presepiale è il numero uno in tutti i sensi.

E’ un appuntamento fisso e consolidato senza mai interrompersi da esattamente 40 anni (è ormai parte integrante della storia “moderna” delle zone vesuviane), quello che l’associazione culturale “compagnia teatrale Giocondi” mette in scena dal 1980. E’ uno dei pochi d’Italia che viene rappresentato proprio la notte di Natale a ricordo di quanto fece S. Francesco nel 1223 a Greccio.

Sono circa 160 i figuranti che danno vita a 15/18 quadri scenici: bibliche (profeti, Annunciazione, S. Elisabetta…); Romano giudaiche, e di vita quotidiana (del Settecento napoletano).

Sant’Anastasia, borgo diventa presepe vivente

Ciascuna scena ha un suo recitato, dei canti, finanche una coreografia che si ripete durante la notte in continuità. Al contrario, ovviamente, la natività, un’unica volta dopo la messa di mezzanotte, con un bambino neonato e successivamente l’arrivo dei Re Magi.

Durante il periodo natalizio è stato portato in altre località: Portici, Positano, Napoli, Casoria…Terra Santa a Betlemme e Nazareth. Molto richiesto in tutta l’area napoletana.

Insomma, quel borgo intero di Sant’Antonio a Sant’Anastasia, seppur senza pubblico reale, prenderà le sembianze di quel presepe del 1223 e possiamo dire che quest’anno non saremo noi ad andare a portare visita al Presepe anastasiano, bensì sarà il presepe a venire da noi, con un click.

“L’associazione Iocundi” con la regia storica del dott. Luigi De Simone e con il patrocinio del comune di Sant’Anastasia, si batte culturalmente per la difesa della cultura e della Cristianità in un mondo sempre più globalizzato e senza radici; non si tratta solo di portare in scena delle figure storiche, ma c’è un popolo intero dietro, e tutta la sua cultura cristiana e napoletana.

Un fondersi di memoria e religione, di emozioni e suggestioni tra quei vicoli “poco illuminati”, stretti, antichi con quelle paglie sparse qua e là e con un tempo che sembra quasi fermarsi e ripetersi da circa 2000 anni.

Un invito ad andarlo a visitare il prossimo anno, ma intanto un doppio invito a seguirlo questa sera sui canali indicati e sulla loro pagina Facebook “Il Presepe vivente dei Giocondi”.

Emilio Caserta

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