Aldo Grasso su Natale in casa Cupiello, il commento su ‘Il Corriere della Sera’
Aldo Grasso: “Natale in casa Cupiello? Castellitto senza comicità. Al film è mancato soprattutto un aspetto”. Il film in onda su Raiuno lo scorso 22 dicembre, ha un po’ spaccato gli utenti dei social divisi tra chi ha espresso opinioni favorevoli e chi invece ha criticato. Chi appartiene a quest’ultima categoria è Aldo Grasso, noto giornalista e critico televisivo che, attraverso le pagine de ‘Il Corriere della Sera’, ha così commentato il film.
“[…] I rischi grandi affrontati da De Angelis erano due. Trasformare un’opera teatrale in uno spettacolo tv non è facile, si rischia di restare impantanati a metà strada tra il cinema e il teatro (meglio tra il non-cinema e il non-teatro).
Il regista conserva l’unità di spazio e tempo della convenzione teatrale ma si concede delle «rotture», dei fuoricampo, per dare maggiore dinamicità al racconto. L’altro rischio era quello del macchiettismo che spesso, a teatro, maschera la componente aspra, «nera», crudele, il dolore abissale di un autore di cui spesso si evidenzia solo il sentimentalismo.
L’interpretazione di Castellitto tenta di tenere a bada il tutto, affidandosi al registro della comicità tragica (che non gli appartiene, si prende sempre troppo sul serio), come se le sue parole fossero un lungo monologo, indifferente ai «piccoli» monologhi dei familiari: solo così si spiega la disgregazione finale. Brava Marina Confalone. Il film, però, manca di coraggio: troppe volte tende a compiacere il gusto quando bisognerebbe ferire le coscienze”.
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