Giuseppe Conte sul confronto con gli alleati e non solo: il colloquio coi quotidiani
Conte: “Confronto con alleati non mi spaventa. Resto ad una condizione”. Il presidente del Consiglio ne ha parlato ai maggiori quotidiani al termine della lunga giornata parlamentare di ieri. “Ovviamente un governo può proseguire nella sua azione solo sulla base della fiducia di ciascuna forza di maggioranza. Se non c’è questa non si può andare avanti, è una banalità. Siamo una Repubblica parlamentare. Certo io non mi sottraggo al confronto e al dialogo. Ne avremo quanti ne vorranno i partiti della coalizione. Non mi hanno mai spaventato”, ha detto il Premier ponendo la fiducia come unica condizione della sua permanenza.
Sulla gestione delle risorse del Next Generation Ue, Conte parla di “fraintendimenti colossali”. E sul fatto che dovrebbe essere affidata alla cabina di regia, un dettaglio, quest’ultimo, che non piace a Matteo Renzi ma non convince nemmeno il Pd, Conte precisa che non ci sarà “nessuna marcia indietro su questo”. “Nel testo della norma non c’è scritto da nessuna parte che ci saranno 300 consulenti”, dice riferendosi alle critiche che sono piovute sulla corposa composizione dell’organismo.
Sugli eventuali disaccordi. “Non mi spaventa il confronto tra alleati, l’importante è che la dialettica si traduca in ricchezza di idee, non in sterili polemiche”.
Sulla distribuzione dei fondi del Recovery Fund. “Abbiamo appena iniziato a discutere, avendo bene in mente gli obiettivi di funzionalità e semplificazione. Serve una struttura che assicuri il monitoraggio dei cantieri e il rispetto dei tempi. Tutto ciò non andrà in manovra, ma in un apposito decreto legge proprio come chiede Renzi. Troveremo la formula giusta nella sede propria, governo e Cdm” e il confronto “sarà costante”, assicura in conclusione.
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