Laura Boldrini querela Salvini, l’intervista a ‘Il Corriere della Sera’
Laura Boldrini querela Salvini: “Ora basta, l’ultimo episodio in Aula apice di campagna odio”. L’ex presidente della Camera e deputata del Pd annuncia la decisione in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’
Il motivo della querela. “Ho intrapreso un’azione legale contro Matteo Salvini, una causa civile al tribunale di Milano per risarcimento danni. Il motivo? Una massiccia strumentalizzazione della mia persona attraverso una campagna d’odio che non ha precedenti. Massiccia e duratura, e dai toni virulenti. Stiamo parlando del mio nome associato ai crimini commessi dai migranti. Come se io avessi la responsabilità di quelle azioni delinquenziali”.
L’esponente Pd spiega che la vicenda ha radici molto lontane nel tempo. “Partiamo dal 2013, quando la Lega era un partito in frantumi: era al 4%, e Salvini per risollevare le sorti decise di scagliarsi contro i migranti. Aveva anche bisogno di un capro espiatorio politico. Allora decide di prendere me come bersaglio politico”.
E ancora: “Avevo lavorato 15 anni all’Unhcr, l’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati. quindi, Salvini e la Lega inventano una narrazione distorta del mio pensiero sull’immigrazione. Sostengono che io volevo l’invasione degli immigrati, la sostituzione etnica, un’immigrazione indiscriminata. Poi arrivano alla sintesi con uno slogan che non ha mai smesso di perseguitarmi, le risorse boldriniane”.
Laura Boldrini querela Salvini: il motivo
Alla domanda “come mai soltanto adesso la denuncia a Salvini?”, la Boldrina precisa: “Perché la campagna non finiva mai. Non finisce mai. Da quando nel 2018 ho smesso di fare la presidente della Camera ho cominciato a denunciare penalmente alcuni autori di post sui social. Singoli post, singole denunce. Salvini aveva fatto una montagna di post. Ho sperato che con la fine della mia carica istituzionale potesse finire anche la campagna d’odio”.
L’ultimo episodio in Aula. “Siamo arrivati all’apice di quello che è successo qualche giorno fa alla Camera. Stavamo discutendo in Aula il decreto immigrazione e dai banchi della Lega si è alzato un deputato, Daniele Belotti, che ha detto ‘questa è una boldrinata’ spiegando che voleva dire l’insieme delle azioni tese a favorire l’immigrazione di massa, specie islamica, al fine di eliminare l’identità italiana e giungere alla sostituzione etnica. Ho capito che tornavo ad essere usata come bersaglio e a questo punto ho detto basta”.
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