Caccia si furbetti del ristoro, con 82mila domande nel mirino dei controllori
Furbetti del ristoro, 82mila domande nel mirino: amministratore condomini del Nord tenta truffa record. Circa 82 mila indennizzi bloccati, per un valore di 243 milioni, perché i controlli preventivi che l’Agenzia ha fatto su tutte le domande hanno portato alla luce irregolarità varie.
Tra i furbetti del ristoro c’è chi emette fatture retrodatate a raffica, o chi ha riportato come dato di aprile 2019 il fatturato del primo trimestre, per incassare un contributo più pesante. Per fortuna si tratta solo di una minoranza, grazie soprattutto all’obbligo di fatturazione elettronica che ha fatto emergere subito le irregolarità, accendendo i riflettori sui tentativi di truffa, alcuni dei quali eclatanti.
Come l’episodio raccontato da ‘Il Corriere della Sera’, che vede protagonista un amministratore di condomini di una grande città del Nord. Il furbetto del ristoto, infatti, nonostante fosse tra i «forfettari», cioè quelli che dichiarano meno di 65mila euro l’anno e godono della flat tax del 15%, ha avuto la sfrontatezza di dichiarare che ad aprile 2019 aveva fatturato più di un milione di euro, tentando di ottenere così l’indennizzo massimo di 150 mila euro. Ovviamente è stato bloccato.
Finora, sono 217 i casi di tentata frode scoperti incrociando i dati. Forse gli imprenditori pensavano che i controlli sarebbero stati, come spesso avviene, a campione e successivi. Invece, questa volta l’Agenzia ha incrociato i dati autocertificati in ogni domanda con quelli in suo possesso basati su liquidazioni Iva, fatturazione elettronica e altre informazioni presenti nell’anagrafe tributaria, bloccando i pagamenti quando i conti non tornavano.
Leggi anche:
Caso Fifa, Platini e Blatter di nuovo indagati: le accuse
“Madonna è morta”, in Australia confondono Maradona con la cantante: e la bufala diventa virale
Natale col Covid, cenone in 6, tracciamento dei presenti e abbracci vietati: le novità in arrivo
Aggiungi Commento