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Di Maio: “Maradona meravigliosa storia di passione. Ho un ricordo di quando avevo 4 anni”

Luigi Di Maio su Maradona, il ministro degli Esteri racconta i suoi ricordi in una lettera pubblicata su leggo.it

Di Maio: “Maradona meravigliosa storia di passione. Ho un ricordo di quando avevo 4 anni”. Il ministro degli Esteri racconta i suoi ricordi di bambino con il fuoriclasse argentino in una lettera pubblicata su leggo.it.

“Resterà per sempre oggetto di un culto della personalità. Segno di un uomo che non ha mai cercato onori agli sforzi compiuti. Diego Armando Maradona non è stato solo il più forte calciatore di sempre. Maradona è stato il calcio. Qualcuno ha scritto che Dio ha chiamato la sua mano.

Alla notizia della sua morte sono ripiombato nella mia infanzia. Un labirinto di corpi e voci che ci cullavano, noi tutti. I ricordi non possono essere nitidi. Dopo i festeggiamenti per il secondo scudetto del Napoli avevo quattro anni. Ma quell’atmosfera che Diego si trascinava dietro non ci ha mai abbandonato. Resta impregnata nei nostri corpi, nei sorrisi, nei dolori.

Esultanze, speranze e voglia di riscatto si mescolavano, trasmettendo una nuova energia e tutta la napoletanità. I ricordi sfocati sono proprio i più emozionanti, perché ti sforzi di mettere a fuoco sensazioni che ancora non conosci. E per me sono legate a Maradona, la cui presenza era sempre lì che aleggiava tra pranzi, ritrovi di famiglia e i giochi tra bambini. Un personaggio dal sapore fiabesco, che ha saputo tramutare il calcio in arte e rendere lo sport cultura popolare.

Crescendo i miei primi ricordi sono diventati una sorta di antologia da custodire gelosamente e da inquadrare nella consapevolezza che l’anima di Maradona e il cuore di Napoli sarebbero rimasti legati visceralmente nella storia. Una storia in cui la dimensione individuale e collettiva si intrecciano, in un’alternanza quasi ossessiva di quiete e tempesta, sino a diventare un corpo unico.

Non si può pensare a Maradona senza evocare Napoli. Ma in ogni angolo di Napoli si respira la devozione per Diego. Insieme abbiamo raggiunto trionfi con un’euforia travolgente. Ma soprattutto, con dignità. La stessa dignità che Maradona avrebbe voluto regalare agli ultimi. Quella tra noi e Diego è stata una meravigliosa storia di passione, di cui oggi vale la pena raccontare colori, odori, immagini. Come vengono. Come arrivano. Di colpo. Con la stessa sfrontatezza a cui ci aveva abituato el Pibe de oro”, conclude il ministro degli Esteri su leggo.it.

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