Professoressa del carcere a luci rosse, la scoperta a Imperia
Professoressa del carcere a luci rosse: scoperta con auto di lusso e 4 conti bancari. Dipendente del ministero dell’Istruzione e dell’Università, insegnante in una casa circondariale, la professoressa ‘a luci rosse’ riceveva clienti anche durante il lockdown.
La donna è parte lesa nell’operazione dei carabinieri di Alassio denominata ‘Cockera d’oro’. L’operazione ha portato all’arresto del marito della donna e di un altro uomo indagati, in concorso, per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
‘Elena’, questo il duo nome ‘d’arte’, ha 56 anni e il 5 aprile di due anni fa ha presentato una denuncia contro ignoti per la diffusione di un filmato dal contenuto erotico. Eppure le sue condizioni economiche andavano ben oltre quelle di una normale insegnante: intestataria di una Jaguar e di ben quattro conti correnti bancari.
Gli investigatori l’hanno seguita e scoperto “la tana” hard dove riceveva nelle ore pomeridiane “numerosi soggetti di sesso maschile”. Intercettazioni, servizi di osservazione, pedinamento e controllo, hanno permesso di identificare ben 59 clienti, ai quali va aggiunta una decina di persone non ancora identificate.
“Gli accertamenti dei militari hanno consentito di verificare la prosecuzione dell’attività di meretricio della donna anche nel periodo di emergenza sanitaria relativa alla pandemia da Covid-19”, scrive il gip del tribunale di Savona nell’ordinanza di arresto.
Oltre al marito della donna, che ne pubblicizzava le prestazioni, a finire in manette anche un 61enne di Alassio che predisponeva foto e video hot di “Elena” da inserire a corredo degli annunci online. La 56enne informava ogni volta il marito che addirittura, in diversi casi, la andava a prendere al termine degli appuntamenti o la invitava a restare in attesa di altre chiamate da parte di potenziali clienti.
Leggi anche:
Pregliasco: “Picco Covid tra una settimana. C’è una buona notizia dagli ospedali”
Aggiungi Commento